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MUSICA IN...GIALLO. Epis.10

 


Barbara si presentò alla cappella affrescata dal Romanino nel paese di Esine indossando la sua solita t-shirt nera, con il suo zaino contenente gli strumenti investigativi di base. Era pronta per risolvere il mistero dell’omicidio di Luigina Barozzi, l’arpista famosa.

Barbara si avvicinò al corpo coperto da un lenzuolo bianco e iniziò a osservare attentamente la scena del crimine. La cappella era magnifica, con affreschi antichi che adornavano le pareti, ma ora era un luogo macabro.

La ragazza iniziò a porre domande ai presenti, cercando informazioni sulla vittima e sull’evento in programma. Scoprì che Luigina Barozzi era una arpista di fama internazionale, e il suo concerto inaugurale avrebbe dovuto essere il punto culminante della settimana della musica classica d’autore.

Barbara notò che il corpo della vittima era stato posizionato strategicamente vicino all’arpa, come se ci fosse un significato simbolico. Decise di esaminare l’arpa attentamente per vedere se poteva trovare qualche indizio.

Notò che le corde dell’arpa erano state danneggiate, come se qualcuno le avesse manipolate in modo da impedire a Luigina di suonare. Questa scoperta la portò a pensare che l’assassino volesse sabotare la sua performance.

Continuando la sua investigazione, Barbara intervistò le persone presenti all’evento, inclusi gli altri musicisti e il personale addetto all’organizzazione. Fece domande sulle relazioni personali di Luigina, cercando di scoprire se avesse avuto recenti conflitti o avversari.

Uno dei musicisti rivelò che Luigina aveva ricevuto alcune minacce anonime nelle settimane precedenti all’evento. Questa informazione spinse Barbara a voler indagare più a fondo su possibili sospetti.

Barbara cercò ulteriori indizi all’interno della cappella e notò una macchia di sangue su un angolo dell’affresco del Romanino. Questo sembrava indicare che l’assassino si era ferito durante l’omicidio.

Con l’aiuto delle prove raccolte e delle informazioni ottenute, Barbara decise di confrontare i sospetti con il DNA trovato sulla macchia di sangue. Chiese al personale di fornire campioni di DNA per escludere i non sospettati.

Alla fine, l’analisi del DNA rivelò una corrispondenza con il sangue di uno dei musicisti che aveva avuto una disputa con Luigina in passato. L’assassino si rivelò essere un collega invidioso, che aveva agito per sabotare la sua carriera e farla apparire come un incidente.

Grazie alle sue abilità investigative e alla sua determinazione, Barbara risolse il caso e portò l’assassino alla giustizia. La sua t-shirt nera e la sua intelligenza affilata l’avevano aiutata a superare gli ostacoli e a portare la verità alla luce.


Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 


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