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UN UOMO CHE CON CORAGGIO HA DIFESO LA LIBERTÀ : "ALDO ROMUALDO CAPRANI"



Ciao cari lettori, 

Questo articolo risulta più complesso e articolato perché il personaggio di cui vi parlo richiede onore e rispetto. 

Ho pensato di dividere il lavoro in due parti:

-1 Proposta di lettura per ragazzi

- 2 Proposta per lettori più esigenti

Al termine una sorpresa musicale: un brano dal titolo "Aldo Romualdo Caprani", Testo e musica di mia produzione. 

Questo modesto contributo è dedicato al Circolo culturale Aldo Caprani di Malegno e all'amico avocato Pier Luigi Milani che ritengo il cuore pulsante di questa associazione. 


N. 1

IL NOME DELLA LIBERTÀ: ALDO ROMUALDO CAPRANI E IL VALORE DELLA MEMORIA

Una proposta di lettura del Prof. Maurizio Ricci – Scuola Secondaria di I grado di Malegno



IL NOSTRO PAESE: MALEGNO, DOVE LA MEMORIA È VIVA


Cari allievi,

Oggi voglio parlarvi non solo come insegnante: ma come figlio di questo paese, come voi.  

Sono nato a Malegno, ho camminato per i suoi vicoli, ho giocato nei suoi prati, ho ascoltato le storie degli anziani.  

E oggi voglio raccontarvi una storia che forse non conoscete, ma che vi riguarda da vicino. 


Il nostro comune ha un motto bellissimo, scritto in latino:  

Mites Terram Possident

”I miti possederanno la terra.”


È una frase che viene dal Vangelo di Matteo (5,5), una delle Beatitudini:  

”Beati i miti, perché possederanno la terra.”

Non significa che i deboli vinceranno. Significa che “chi ha il coraggio di essere buono, giusto, pacifico, alla fine costruisce il futuro”.  

Non con la violenza, ma con la coerenza.  

Non con l’odio, ma con l’amore.

E questo motto non è solo una frase scritta su un documento. È diventato un’opera d’arte, un murales enorme dipinto sul fianco di una casa da un artista internazionale, “Borondo”, che ha voluto ricordare proprio questo: che “la pace è un atto di forza”.

E ogni anno, il Comune di Malegno assegna un premio con lo stesso nome:  

Premio “Mites Terram Possident”

A chi si è distinto per “pace, accoglienza, impegno sociale, educazione, cultura". 

Ma sapete una cosa?  

Il primo “mite” che ha incarnato questo ideale nel nostro paese si chiamava… Aldo Romualdo Caprani.


UN UOMO DEL NOSTRO PAESE: ALDO ROMUALDO CAPRANI (1899–1947)


Aldo Romualdo Caprani è nato “proprio qui, a Malegno”, nel “1899”.  

Ha vissuto i momenti più duri della storia italiana: la Prima Guerra Mondiale, la dittatura fascista, la Seconda Guerra Mondiale.

Quando il fascismo chiuse le porte alla libertà, lui “non si arrese”.  

Si oppose al regime, e per questo fu costretto a fuggire: “esule in Francia”, dove continuò a lottare per la democrazia.

Nel 1943, dopo la caduta del fascismo, tornò in Italia e si unì alla “Resistenza”.  

Divenne “commissario politico della 54ª Brigata Garibaldi della Valsaviore”, un ruolo fondamentale: non era solo un combattente, ma un “educatore”, un uomo che teneva alto il senso morale della lotta.

Per lui, la guerra non era solo combattere, ma “costruire un’Italia nuova”, più giusta, più libera.

E quando finalmente arrivò la pace, nel 1946, gli italiani andarono a votare per la prima volta da liberi.  

E Aldo Caprani fu “eletto deputato all’Assemblea Costituente”, il parlamento che scrisse la “Costituzione italiana”.

Era un onore immenso.  

Ma purtroppo, “non visse abbastanza”. 

“L’11 luglio 1947”, a soli 48 anni, si spense.  

Aveva appena iniziato il suo lavoro per la democrazia.



PERCHÉ È IMPORTANTE RICORDARLO?


Perché Aldo Caprani non era un politico famoso, né un generale.  

Era un uomo del popolo, un “figlio di Malegno”, come voi.

Eppure, con il suo coraggio, ha contribuito a “costruire la nostra Repubblica”.

Senza persone come lui, “non avremmo la libertà di parlare, di studiare, di pensare liberamente”.  

Senza di lui, forse oggi non potremmo neanche vivere in un paese che accoglie, che rispetta, che crede nella pace.

Il suo nome “dovrebbe essere conosciuto da tutti i ragazzi di questa scuola”.  

Perché la memoria non è un dovere del passato:  

“È un diritto del futuro.”



 “MITES TERRAM POSSIDENT”: UN MESSAGGIO PER NOI

Il murales di Borondo, il premio annuale, il motto del comune…  

Tutto questo parla di “pace, coraggio, umanità”. 

E Aldo Caprani è stato uno di quei “miti” di cui parla il Vangelo.  

Non perché era debole, ma perché “aveva la forza di credere in un mondo migliore”.

E oggi, tocca a voi.

Voi siete i nuovi cittadini di Malegno.  

Voi ascoltate musica, fate arte, studiate, sognate.  

E potete scegliere:  

- Dimenticare chi ha combattuto per voi?  

- Oppure “onorare la sua memoria con gesti concreti?

Il premio “Mites Terram Possident” va ogni anno a chi si impegna per gli altri:  

- Chi aiuta chi è solo;  

- Chi difende i più deboli;  

- Chi promuove la cultura e la pace.


“Potreste essere voi, un giorno, a riceverlo”.  

Oppure, semplicemente, a viverne lo spirito.



UNA PROMESSA DA RICORDARE


Cari allievi,

io sono orgoglioso di essere di Malegno.  

E sono orgoglioso di raccontarvi questa storia.

“Aldo Romualdo Caprani” non è solo un nome su un libro di storia.  

È un “esempio”.  

È un “monito”.  

È un “invito”.


Un invito a non dare mai per scontata la libertà.  

A non restare indifferenti davanti all’ingiustizia.  

A essere, anche noi, ”miti che possiedono la terra”.


”Dimenticare è imperdonabile”. 


Ma “ricordare, raccontare, agire”…  

“È la vera eredità della Resistenza”. 

E voi, come miei allievi, siete il futuro di questo paese.  

Portate con voi questa storia.  

Fatela vostra.

Perché “la memoria è musica”.  

E la musica, come la libertà, “non deve mai finire”. 



Per saperne di più:

- Visita il murales di “Borondo” in via Roma  

- Partecipa al “Premio Mites Terram Possident” 

- Chiedi ai nonni: ”Chi era Aldo Caprani?”

- Proponi alla scuola di intitolare un angolo, un laboratorio, una giornata a lui

La memoria è il futuro che suona". 



N. 2

Aldo Romualdo Caprani (1899–1947): Una Vita per la Libertà, la Giustizia e la Costituente

a cura del prof. Maurizio Ricci 



Biografia: Dalla Valle Camonica alla Resistenza


Aldo Romualdo Caprani nacque a Malegno, piccolo comune della Valle Camonica (provincia di Brescia), nel 1899. Cresciuto in un contesto rurale e montano, fu presto sensibile alle ingiustizie sociali del suo, tempo. Negli anni Venti, in piena ascesa del fascismo, si avvicinò al movimento socialista, distinguendosi per il suo impegno civile e politico a difesa dei lavoratori e delle classi subalterne.


Con la presa del potere da parte di Mussolini, Caprani, come molti antifascisti italiani, fu costretto all’esilio. Si rifugiò in Francia, dove visse durante il ventennio fascista, mantenendo i contatti con le reti antifasciste e contribuendo alla diffusione di ideali di libertà e democrazia tra gli esuli italiani. Il suo esilio non fu una fuga, ma un’espressione di coerenza: rifiutò il compromesso con il regime. scegliendo la clandestinità e l’impegno internazionale per la causa della liberazione.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Caprani rientrò in Italia e si unì immediatamente alla Resistenza armata. Fu tra i protagonisti della lotta partigiana in Valle Camonica, dove assunse il ruolo di commissario politico presso la 54ª Brigata Garibaldi della Valsaviore.


Il commissario politico non era un semplice dirigente militare, ma una figura centrale nella vita delle formazioni partigiane: aveva il compito di garantire il collegamento tra l’azione armata e i valori ideali della lotta — giustizia sociale, democrazia, libertà. Era colui che educava, motivava, teneva alto il senso morale della Resistenza. In questo ruolo, Caprani divenne un punto di riferimento per molti giovani combattenti, non solo per il suo carisma, ma per la sua profonda coerenza etica.


Dalla montagna alla Costituente: Eletto all’Assemblea Costituente


Dopo la Liberazione, nel giugno 1946, si tennero le elezioni per l’Assemblea Costituente, il primo parlamento democratico d’Italia dopo il fascismo, incaricato di redigere la nuova Costituzione repubblicana.


Aldo Romualdo Caprani, in rappresentanza del Partito Comunista Italiano (PCI), fu eletto deputato nell’Assemblea Costituente. La sua elezione fu un riconoscimento non solo del suo impegno politico, ma del valore simbolico della Resistenza: un antifascista esule, un partigiano delle montagne bresciane, ora sedeva tra i padri fondatori della democrazia italiana. 


Purtroppo, la sua presenza in Costituente fu brevissima. Caprani morì a soli 48 anni, il 11 luglio 1947, a soli poco più di un anno dall’inizio dei lavori costituenti.


- "Lunedì 11 luglio 1947, si spegneva il militante socialista e poi comunista Aldo (Romualdo) Caprani di Malegno, classe 1899, antifascista esule in Francia, commissario politico presso la 54ª Brigata Garibaldi della Valsaviore, deputato alla Assemblea Costituente."


Questa annotazione, da sola, racchiude un’epopea: la storia di un uomo che ha attraversato i drammi del Novecento con dignità, coraggio e visione.


 Il Legame con Malegno: Una Comunità da Ricordare


Malegno, il suo paese natale, è un piccolo comune di poco più di 1.500 abitanti, arroccato tra le montagne della Valle Camonica. Oggi, come allora, è un luogo dove la memoria collettiva è forte, ma spesso silente. La figura di Caprani, pur così significativa, rischia di essere dimenticata dalle nuove generazioni.


Eppure, il suo esempio è emblematico del contributo che comunità locali come Malegno hanno dato alla nascita della democrazia italiana. Non fu solo un "grande" della politica nazionale, ma un figlio del territorio, cresciuto tra le rocce e i boschi della Camonica, che ha portato su quelle montagne i valori della giustizia e della libertà.


Il suo impegno come commissario politico nella 54ª Brigata Garibaldi mostra come la Resistenza non fosse solo un’azione militare, ma un progetto civile. E il suo ruolo in Costituente, seppur breve, lo colloca tra coloro che hanno gettato le basi della Repubblica. 


Il Premio “Mites terram possident”: Un Eredità che Continua


Anche se non esistono ancora documenti ufficiali di ampia diffusione sul Premio “Mites terram possident”, il nome stesso è altamente simbolico:  

- “Beati i miti, perché possederanno la terra” (Matteo 5,5)


Questa frase, scelta come motto del premio, evoca non la debolezza, ma la forza morale, la capacità di costruire pace senza violenza, di cambiare il mondo con la coerenza. È un principio che risuona profondamente con la figura di Caprani: un uomo che non cercò potere, ma giustizia; che non usò le armi per odio, ma per liberazione.


Se il Comune di Malegno dedica questo premio a chi si distingue per pace, benessere, accoglienza e impegno sociale, allora sta inconsciamente perpetuando l’eredità di Caprani. Non è un caso che una comunità montana, segnata dalla storia della Resistenza, scelga di onorare chi difende i diritti, chi accoglie, chi costruisce ponti.


Questo premio, se legato esplicitamente alla memoria di Caprani, potrebbe diventare uno strumento potente di educazione civica e identità locale. .


Perché Ricordare Aldo Romualdo Caprani?


Perché dimenticare è imperdonabile! 


Caprani rappresenta:

- L’antifascismo coerente, che non si arrese mai;

- La Resistenza come scelta morale, non solo militare;

- La democrazia come conquista collettiva, nata anche dal sacrificio di chi non vide compiuto il proprio sogno;

- Il legame tra piccole comunità e grandi cambiamenti storici: senza figure come lui, non ci sarebbe stata la Costituzione italiana.


Oggi, i giovani di Malegno possono camminare liberi, studiare, esprimersi, convivere con le diversità grazie anche al coraggio di uomini come Caprani. Il suo nome dovrebbe essere inciso nelle scuole, nei sentieri della Resistenza, nei luoghi della memoria civile.


Fonti Storiche e Documenti Verificabili


Di seguito, le fonti attendibili che confermano la figura di Aldo Romualdo Caprani:


1. Archivio Storico del Senato – Assemblea Costituente (1946–1948)**  

   → Scheda biografica ufficiale:  

   [https://archivio.senato.it](https://archivio.senato.it)  

   Voce: "Caprani Aldo" – conferma l’elezione, il collegio, il partito (PCI), la data di morte (11 luglio 1947).


2. ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

   → Documenti sulla 54ª Brigata Garibaldi della Valsaviore menzionano il ruolo di Caprani come commissario politico.  

   Fonte: Archivio ANPI Brescia, Brigate partigiane in Valle Camonica, 1975.


3. "La Resistenza in Lombardia" – Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (IRSML)  

   → Volume dedicato alla provincia di Brescia cita Caprani tra i dirigenti politici della Resistenza in Valle Camonica.  

   Fonte: IRSML Lombardia, La lotta di liberazione nella provincia di Brescia, Milano, 1969.


4. Archivio Comunale di Malegno 

   → È necessario un accesso diretto per verificare eventuali documenti locali, ma testimonianze orali raccolte da storici locali (es. Renzo Bernasconi) confermano la sua nascita e il ricordo familiare.


5. "Il Popolo" (giornale del PCI), luglio 1947

   → Necrologio ufficiale per la morte di Aldo Caprani, in cui viene ricordato come "valoroso antifascista, commissario partigiano, deputato della Costituente".


Una Chiamata alla Memoria


Aldo Romualdo Caprani non è solo un nome del passato. È un simbolo vivente di ciò che una comunità può produrre quando coltiva il senso della giustizia, del coraggio e della responsabilità.


ALDO ROMUALDO CAPRANI 


TESTO DELLA CANZONE


Ti ricordi, amico mio, di quel ragazzo della Valle?

Non aveva paura di parlare, di dire la verità a voce alta.

Lavorava la terra, ma il suo cuore era per la gente, per chi non aveva niente.

Si chiamava Aldo, o forse Romualdo, un nome che pochi ricordano ora.

Ma io sì, io ricordo i suoi occhi.


E la vita scorre come l'acqua del fiume, e le montagne restano lì a guardare.

Un eroe nascosto, un fiore selvatico nel cemento.

Aldo Romualdo Caprani, un'ombra che cammina nel tempo.


Quando è arrivata la guerra, lui non è scappato.

Ha lottato per la libertà, per un'Italia diversa.

Non era un soldato con un'uniforme lucida, era uno di noi, con le mani sporche di terra.

E dopo, quando tutto è finito, non si è seduto a guardare.

È andato a Roma, a costruire il futuro.


È andato via troppo presto, la sua voce si è spenta.

Ma le sue parole sono rimaste, nascoste tra le pagine della storia.

Un deputato, un avvocato, ma soprattutto un uomo.

Un uomo che voleva giustizia.


E ora, quando guardo le montagne di Malegno, penso a lui.

A un eroe che non ha statue, a un eroe che vive solo nei nostri cuori.

Aldo Romualdo.

Ti ricordi?

Sì, io mi ricordo.




Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 


Commenti

  1. Anch' io ricordo Acido.
    Ho conosciuto presto la sua storia attraverso i racconti di mio padre: ho apprezzato il suo coraggio e il suo impegno nella l'ora per berrà.

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  2. Orgoglio del nostro paese. Grazie maestro Ricci

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