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Ciao cari lettori,
oggi voglio parlarvi di una cosa che spesso sembra irraggiungibile come un miraggio: la "pace".
Tra guerre, notizie cupe e social pieni di rabbia, è facile pensare che non esista più.
Ma sapete una cosa?
Non è vero!
Perché nel corso della storia, ci sono state persone che, con parole semplici ma potenti, ci hanno ricordato che la pace non è un lusso: è una scelta quotidiana.
E oggi, vi racconto le loro voci.
"Gandhi" lo disse chiaro: “Sii il cambiamento che desideri vedere nel mondo”. Non servono eserciti o proclami, ma azioni piccole e sincere. Camminare con rispetto, ascoltare chi è diverso da noi, rifiutare la violenza anche quando è “comoda”. La sua nonviolenza non era debolezza: era coraggio puro.
E se oggi protestiamo con i social, lui lo faceva con il digiuno e la marcia del sale. Provate a immaginare: un uomo magro, con gli occhiali rotti, che sfida un impero con la forza delle idee.
Poi c’è "Martin Luther King Jr.", che urlò al mondo: “L’odio non può scacciare l’odio; solo l’amore può farlo”. Non parlava di pace come assenza di guerre, ma di giustizia. Per lui, la pace era un tavolo dove tutti hanno un posto, indipendentemente dal colore della pelle.
E sapete qual è la cosa più bella?
Non smise mai di credere che “il cammino verso la giustizia è lungo, ma la storia piega verso il bene”.
Quante volte, oggi, ci arrendiamo dopo due giorni di scontro? Lui resistette per anni, con la certezza che ogni passo conta.
E non dimentichiamo "Malala: a 15 anni, prese un proiettile in testa per aver detto “voglio andare a scuola”. Oggi ripete: “Con le armi uccidi un terrorista, con l’istruzione uccidi il terrorismo”. Per lei, la pace nasce dai banchi di scuola, non dai campi di battaglia. E non è una teoria: è la sua vita. Mentre noi discutiamo su chi ha torto, lei costruisce scuole in Pakistan.
Perché ve ne parlo?
Perché la pace non è roba da storici o politici. È 'tua' , è 'mia'. È nel modo in cui trattiamo il collega che non ci piace, nel commento che evitiamo su Instagram, nel sorriso a uno sconosciuto. Come diceva "Capìtini" , il nostro pacifista italiano poco celebrato: “La pace non è un traguardo, è la strada stessa”.
Allora, cari amici lettori, non arrendiamoci all’idea che “tanto non cambia niente”. Oggi, provate a fare "una sola cosa" per costruire pace: ascoltate davvero qualcuno, condividete un gesto gentile, difendete chi è fragile. Perché, come insegnarono loro, "la speranza non è un sentimento: è un’azione".
Se questo articolo vi ha ispirato, condividetelo. A volte, una parola può cambiare una giornata. E le giornate cambiano il mondo.
Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci
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