A COME...ACCOGLIENZA, IL PRIMO GIORNO ALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

 



Ciao cari lettori,

Costruire Ponti, Non Muri: Un Progetto Multidisciplinare per l'Accoglienza nella Scuola Secondaria di Primo Grado

Alla ricerca delle Opportunità:

Il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado rappresenta una delle transizioni più significative nel percorso di crescita di un preadolescente. 
È un momento carico di emozioni contrastanti: entusiasmo, curiosità, ma anche ansia, timore del giudizio e paura dell’ignoto. Per molti ragazzi, è la prima vera esperienza di "cambio di mondo".

Il ruolo della scuola non è semplicemente quello di accettare nuovi iscritti, ma di “progettare scientificamente l'accoglienza”, trasformando i primi giorni in un'opportunità per costruire un gruppo classe coeso, gettare le basi per un patto educativo solido e far sentire ogni studente visto, accolto e valorizzato.

Queste riflessioni propongono una cornice metodologica e pratiche operative multidisciplinari per raggiungere questi obiettivi.

Propongo una struttura divisa in fasi operative:

Fase 1: La Preparazione (Prima dell'Inizio delle Lezioni)

1. Il Passaggio di Informazioni: Organizzare un incontro formale tra i docenti delle classi quinte della primaria e i futuri insegnanti della secondaria. Non si tratta di “etichettare" gli alunni, ma di condividere “punti di forza, bisogni educativi specifici, dinamiche relazionali e strategie che hanno funzionato, nel pieno rispetto della privacy e della normativa”.

2. L'Ambientazione degli Spazi: L'aula deve essere accogliente e "parlante". Creare cartelloni di benvenuto con i nomi di tutti gli alunni. predisporre gli banchi a isole o a ferro di cavallo per facilitare l'interazione, non in righe frontali. Designare uno spazio "calmo" per le pause individuali.


Fase 2: I Primi Giorni – Attività Pratiche in Forma Ludica (Il Metodo del Gioco Serio)
L'obiettivo è conoscersi, rompere il ghiaccio e apprendere le nuove regole attraverso il fare, in un clima positivo e collaborativo.

Attività 1: "Caccia al Tesoro dell'Istituito" (Interdisciplinare: Italiano, Geografia, Motoria)

Obiettivo: Familiarizzare con gli spazi della scuola e con i compagni.

Svolgimento: Dividere la classe in piccoli gruppi eterogenei. Fornire una mappa semplificata della scuola e una lista di indizi (es.: "Nell'aula dove si canta e si suona, troverete la prossima prova"; "Nella stanza dei codici e dei numeri, cercate il libro rosso"). 
In ogni luogo, un docente o un alunno tutor della scuola aspetta il gruppo per un breve saluto e per consegnare il prossimo indizio. 
Il "tesoro" finale può essere un piccolo gadget per tutti (es.: una matita personalizzata con il nome della scuola).

Attività 2: "Il Patto della Nostra Classe" (Italiano, Cittadinanza e Costituzione)

Obiettivo: Co-costruire le regole di condotta scolastica, partendo dai bisogni degli studenti.

Svolgimento: Brainstorming guidato. L'insegnante pone domande come: "Cosa ti fa star bene in un gruppo?", "Cosa ti rende difficile studiare?", "Come vorresti che gli altri si comportassero con te?". Le risposte (rispetto, ascolto, aiuto reciproco, puntualità) vengono scritte alla lavagna. 
Successivamente, la classe collabora per trasformare i concetti in regole positive e condivise (es.: invece di "Non si corre", "Ci muoviamo in sicurezza"; invece di "Non si parla mentre parla il prof", "Ascoltiamo con attenzione chi sta parlando"). 
Il patto finale viene stampato e firmato da tutti.


Attività 3: "Profilo Multimediale" (Italiano, Tecnologia, Arte)

Obiettivo: Presentarsi in modo creativo e conoscere i nuovi docenti.

Svolgimento: Ogni studente crea un proprio "profilo" su un cartellone o usando uno strumento digitale semplice (es.: Padlet, PowerPoint). Includerà non solo nome e hobby, ma anche "un talento che ho", "una cosa che mi rende felice", "una materia che vorrei scoprire".

 Parallelamente, i docenti si presenteranno non solo con il proprio nome e materia, ma mostrando una passione, un libro preferito, un aneddoto della loro scuola media. 
Questo umanizza la figura dell'insegnante fin dal primo giorno.


Attività 4: "L'Emozionometro" (Italiano, Educazione Civica/Emotiva)

Obiettivo: Dare un nome alle emozioni legate a questo cambiamento e normalizzarle.

Svolgimento: In cerchio, l'insegnante mostra un cartellone con diverse facce che esprimono emozioni (felicità, paura, curiosità, tristezza, ansia). Ogni alunno, se vuole, può condividere come si sente e perché. 
L'insegnante legittima ogni emozione, spiegando che è normale provarle tutte. Si può concludere con un esercizio di respirazione semplice per gestire l'ansia.


Fase 3: La Gestione delle Relazioni e delle Dinamiche di Gruppo

Cooperative Learning: Privilegiare fin da subito attività in piccoli gruppi con obiettivi comuni e ruoli definiti (il moderatore, il segretario, il portavoce). Questo favorisce la nascita di nuove amicizie in modo naturale e strutturato.
Alunni Tutor: Affiancare a ogni classe prima un gruppo di alunni delle classi terze che facciano da "fratelli/sorelle maggiori" per le prime settimane, accompagnandoli in cortile, rispondendo a domande pratiche e organizzando piccoli giochi.

Docenti come Registi, non come Attori Protagonisti: In questa fase, il ruolo del docente è osservare, facilitare, mediare. È cruciale stare attenti agli alunni più silenziosi o isolati e creare occasioni per farli integrare.

Ruolo Specifico per Materia (Esempi Pratici)

Scienze: Organizzare una breve "investigazione scientifica" per esplorare il laboratorio, maneggiando in sicurezza vetreria e microscopi.

Lingue Straniere: Gioco dei "Bingo" per presentarsi. Sulla cartella ci sono frasi semplici ("I have a dog", "I like pizza"). Gli studenti devono trovare compagni a cui corrispondono quelle affermazioni e farsi firmare la casella.

Arte: Creare insieme un murales o un banner con il nome e il simbolo della classe, per costruire un senso di identità e appartenenza.

L'accoglienza non è un evento di due giorni, ma un “processo” che dura almeno il primo mese di scuola. Investire tempo ed energie in questa fase significa:
1. Prevenire il disagio e l'abbandono scolastico futuro.
2. Costruire un clima di classe positivo e produttivo.
3. Ridurre l'ansia da prestazione e la paura del giudizio.
4. Stipulare un patto di corresponsabilità educativa con gli studenti stessi.

Un alunno che si sente al sicuro, accolto e parte di una comunità è un alunno pronto ad apprendere, a mettersi in gioco e a crescere. Costruiamo ponti, non muri.


Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 

Commenti