Caro ragazzo, cara ragazza, caro genitore che state leggendo,
Ogni mattina, quando navighi su una rete internet veloce e pubblica, bevi acqua da un rubinetto potabile o prenoti una visita medica col tuo codice fiscale, stai beneficiando di un lavorio invisibile che parte dal 1946.
È come se ogni italiano che ti ha preceduto avesse messo una moneta in un salvadanaio collettivo: quelle monete sono le leggi, le infrastrutture digitali, la sanità, i diritti che usi senza pensarci. L'educazione civica non è un'ora di lezione: è la decisione consapevole di non rompere quel salvadanaio.
Un patto che devi conoscere
Quando la Costituzione entrò in vigore il 1° gennaio 1948, i tuoi bisnonni erano giovani. Molti di loro non sapevano leggere, ma seppero riconoscere in quel testo la promessa di un futuro diverso per i loro figli.
Oggi tu puoi scegliere se studiare, viaggiare o avviare un’attività perché generazioni di italiani – che non incontrerai mai – hanno onorato un patto di responsabilità, pagando le tasse e rispettando le regole per costruire il Paese che oggi abiti.
Ecco l'educazione civica: capire che la tua libertà è stata costruita da sconosciuti che hanno creduto in un'idea di comunità, prima ancora che in te.
Tre gesti moderni che tradiscono la fiducia di chi ci ha preceduti
1. Abbandonare una bottiglia di plastica per strada
Quell'oggetto, che impiegherà secoli a degradarsi, costa alla collettività molto più del suo prezzo di acquisto. È un costo ambientale, economico e di decoro che sottrae risorse preziose alla manutenzione di un parco giochi, all'acquisto di un libro per una biblioteca o all'assistenza di una persona anziana. È la sconfitta di chi ha lottato per un ambiente pulito.
2. Evadere il biglietto sui mezzi pubblici (o scaricare illegalmente un film)
Quel piccolo furto non è una vittoria contro un "sistema" anonimo. È un danno a una comunità. È come dire che il sacrificio di chi, ieri, ha progettato e costruito quelle metropolitane, o di chi, oggi, crea arte e cultura, non vale nulla. Sminuisce il lavoro di tutti e indebolisce i servizi che usi ogni giorno.
3. Diffondere odio online o cyberbullizzare un coetaneo
Le parole digitali sono incisive quanto quelle fisiche. La libertà di espressione per cui qualcuno ha combattuto non è una licenza per distruggere. Quando usi lo schermo come uno scudo per ferire, calpesti il principio di uguaglianza e dignità che è il fondamento stesso della nostra convivenza, pagato a caro prezzo dalla storia.
Il "grazie" che devi imparare
Prova questo esperimento: la prossima volta che usi un servizio pubblico – che sia la biblioteca, un treno regionale o un ambulatorio – pensa alla catena di persone che lo rendono possibile. Quel servizio esiste perché qualcuno, prima di te, ha scelto di investire nel bene comune, spesso in silenzio e senza un grazie. Il tuo uso responsabile di quel servizio è il miglior ringraziamento possibile per quella scelta.
Il patto con il futuro (e con il passato)
Genitori, spiegate questo ai vostri figli:
"Quando paghiamo le tasse o rispettiamo una regola, non stiamo dando soldi o obbedienza a un'entità astratta. Stiamo contribuiamo a un fondo comune per la ricerca che curerà una malattia, per la scuola che formerà i futuri scienziati, per la sicurezza che proteggerà i nostri anziani. Siamo anelli di una catena umana."
Ragazzi, questo è il vostro potere:
"Ogni vostra scelta quotidiana è un voto sul tipo di mondo in cui volete vivere. Rispettare una regola non è debolezza, è la forza di chi sa che la vera libertà finisce dove inizia il diritto degli altri. Siete i custodi temporanei di un patrimonio che dovrete consegnare migliore di come lo avete trovato."
Il gesto finale che cambia tutto
Stasera, a cena, mettete un piatto vuoto in più.
Dite: "È per chi non c'è più ma ha pagato la nostra libertà".
Poi ognuno dica una cosa che ha fatto oggi per non disonorare quel piatto vuoto.
Una ragazza di 14 anni, dopo questo esercizio, ha cominciato a raccogliere i mozziconi per strada. Dopo un mese ha trovato 1.437 cicche. Le ha messe in un barattolo con una scritta:
"Sono le sigarette di chi non ha capito che la Costituzione è carta, ma la democrazia è terra".
Quel barattolo è ora esposto nel municipio del suo paese.
È lì che inizia l'educazione civica: non nei libri, ma nel barattolo di una ragazzata che ha capito che l'Italia è un patto di 59 milioni di persone, vivi e morti. E che rompere quel patto non è un reato: è un suicidio collettivo.
Con rispetto per chi ci ha preceduti e fiducia in chi verrà,
Il vostro prof. e cittadino che ogni giorno cerca di onorare il patto.


Commenti
Posta un commento