Ciao cari lettori,
Il Nodo come tema del nostro Istituto per l'anno scolastico 25/26 è diventato un gioco didattico a tema "Bullismo" dedicato agli studenti della scuola secondaria di primo grado.
Titolo del gioco:
“IL NODO DELLE SCELTE”
Un gioco originale, dinamico e pedagogicamente solido, pensato appositamente per studenti di scuola secondaria (11–14 anni), con l’obiettivo di sensibilizzare sul bullismo, promuovere l’empatia, rafforzare il senso di responsabilità collettiva e valorizzare il ruolo attivo di ogni singolo all’interno del gruppo classe.
Obiettivi educativi
- Far comprendere che ogni azione (anche silenziosa) ha conseguenze.
- Mostrare come il bullismo non riguarda solo “chi lo fa” e “chi lo subisce”, ma tutta la comunità.
- Sviluppare empatia, senso civico e coraggio civile.
- Promuovere strategie di intervento positivo (difesa attiva, supporto, denuncia).
Durata
60 minuti (comprensivi di briefing, gioco, riflessione finale)
Materiale necessario
- Un mazzo di carte “Situazione” (15–20 scenari realistici di bullismo a scuola)
- Un mazzo di carte “Ruolo” (vittima, bullo, spettatore passivo, spettatore attivo, adulto di riferimento)
- Braccialetti/simboli colorati (4 colori: 1 rosso = vittima, 1 nero = bullo,? grigio = spettatore passivo,? verde = spettatore attivo)
- Fogli grandi o una lavagna per disegnare una “mappa emotiva”
- Musica di sottofondo (facoltativa, per creare atmosfera)
- Un “Diario del Nodo” (quaderno condiviso dove annotare riflessioni)
- Un gomitolo di filo colorato
Struttura del gioco
1.Introduzione e contesto (5 min)
L’adulto (docente, educatore, animatore) introduce il gioco con una domanda provocatoria:
> “Cosa succede se nessuno fa niente quando qualcuno viene preso in giro, escluso o offeso?”
Spiega che ogni scelta — anche il silenzio — costruisce una catena di conseguenze. Oggi, attraverso un gioco di ruolo collettivo, scopriremo insieme come rompere quella catena.
2. Assegnazione dei ruoli (5 min)
Ogni studente pesca una carta Ruolo.
I ruoli sono distribuiti in modo da avere:
- 1“vittima” Rosso.
- 1 “bullo” Nero.
- “spettatori attivi” (che intervengono) Verde.
- “spettatori passivi” (che osservano ma non agiscono) Grigio.
(il numero degli spettatori attivi e passivi è equamente diviso in rapporto al numero degli studenti della classe)
> Importante: nessuno sa chi ha quale ruolo, tranne chi lo interpreta. Questo simula la realtà: spesso non sappiamo chi soffre o chi agisce.
Dopo aver preso una carta gioco:
Ciascuno prende un braccialetto/simbolo del colore corrispondente al ruolo, questo viene depositato in modo da essere prelevato in anonimato (es. fuori dall’aula si esce singolarmente e si tiene nascosto finché non viene “rivelato” durante il gioco).
3. Il cuore del gioco: “Scenari in movimento” (25–30 min)
L’adulto legge ad alta voce una carta Situazione (es. “Durante l’intervallo, Luca viene deriso per il suo accento da un bullo che istiga un gruppo di compagni. Ride anche chi sta intorno”).
Azioni previste:
- Chi interpreta il ruolo della “vittima” deve alzarsi in piedi, indossare/mostrare il braccialetto/simbolo rosso e rimanere immobile al centro dell’aula, con lo sguardo basso.
- Chi interpreta il “bullo” si alza, indossa/mostra il braccialetto/simbolo nero e si avvicina alla vittima, recitando brevemente (senza offendere davvero!) deve improvvisare una frase che rappresenti l’argomento della carta situazione (es. Senti quello, parla come un pappagallo!)
- Gli “spettatori passivi” restano seduti, in silenzio, con braccialetto/simbolo grigio.
- Gli “spettatori attivi” con braccialetto/simbolo verde, devono decidere se e come intervenire: possono alzarsi, avvicinarsi, dire una frase di supporto, chiamare un adulto, distrarre il bullo, ecc.
> Regola fondamentale: nessuno può parlare se non è nel proprio ruolo. Ma tutti osservano.
Dopo ogni scenario (dura 2– minuti), l’adulto chiede:
- “Cosa avete visto?”
- “Chi ha agito? Chi no? Perché?”
- “Cosa ha provato la vittima? E chi ha visto senza fare niente?”
Poi si passa a un nuovo scenario, cambiando ruoli (nuove carte Ruolo) e aumentando la complessità (es. cyberbullismo, esclusione sociale, diffamazione).
4. Il “Nodo delle Conseguenze” (10 min)
Dopo 3–4 scenari, l’adulto propone un’attività collettiva:
- Si forma un cerchio.
- Si passa un filo di lana colorato.
- Ogni studente, a turno, dice una parola o una frase che descrive una conseguenza del bullismo (es. “solitudine”, “paura di andare a scuola”, “rabbia”, “senso di colpa”, “perdita di autostima”).
- Mentre parla, tiene il filo e lo passa al compagno successivo in ordine casuale, creando una vera “ragnatela” al centro del cerchio.
Poi l’adulto chiede:
> “Questa rete è forte o fragile? Chi la può rompere? Chi la può rinforzare?”
A questo punto, chi vuole può offrirsi volontario per “tagliare un filo” dicendo una parola o un’azione positiva (“ascolto”, “difendo”, “parlo con un adulto”, “faccio amicizia”, ecc.).
5. Riflessione finale e “Patto di Classe” (10 min)
Tutti tornano ai banchi. L’adulto guida una breve discussione:
- “Cosa hai imparato su te stesso oggi?”
- “Cosa puoi fare la prossima volta che vedi qualcuno in difficoltà?”
Infine, la classe costruisce insieme un “Patto Anti-Bullismo”, con 3 regole semplici e condivise (es. “Se vedo qualcuno solo, lo invito a giocare”, “Non rido se qualcuno viene preso in giro”, “Parlo con un adulto se vedo qualcosa di sbagliato”).
Il patto viene scritto sul “Diario del Nodo Condiviso” e firmato da tutti.
Perché funziona?
- Coinvolge emotivamente: la vittima è visibile, il silenzio degli altri è tangibile.
- Rende visibile l’invisibile: molti non sanno che il loro silenzio è complicità.
- Dà potere agli spettatori: mostra che agire è possibile e fa la differenza.
- Promuove la responsabilità collettiva: non si punta il dito, ma si costruisce insieme una cultura del rispetto.
Varianti per più classi
- Organizzare un torneo di empatia: ogni classe crea il proprio Patto e lo presenta alle altre.
- Fare un “giro delle classi”: un gruppo di studenti “ambasciatori” condivide l’esperienza con altre sezioni.
- Creare un murales del “Nodo delle Scelte” con le parole emerse durante il gioco.
Note per l’adulto facilitatore
- Mantenere un clima sicuro: nessuna umiliazione reale, linguaggio rispettoso.
- Valorizzare ogni intervento positivo, anche piccolo.
- Evitare di etichettare: i ruoli sono temporanei, non definiscono le persone.
- Chiudere sempre con speranza: il bullismo si può contrastare, e loro sono la chiave.
“Il Nodo delle Scelte” non è solo un gioco: è un’esperienza trasformativa che lascia traccia. Perché ogni ragazzo esce dall’aula con la consapevolezza che non è mai solo spettatore: è sempre parte della soluzione.
GUIDA PER REALIZZARE IL MATERIALE
Set completo di carte pronte per la stampa per il gioco “Il Nodo delle Scelte”, pensate per studenti di scuola media (12–14 anni). Le carte sono redatte con linguaggio chiaro, realistico ma non traumatico, e rispettano i principi di sicurezza emotiva e inclusione.
Puoi stamparle su cartoncino A5 (o ritagliare fogli A4 a metà), plastificarle per riutilizzarle, e usarle in classe.
🟦 CARTE RUOLO
(Numero di carte totali in relazione al gruppo classe– nel mazzo delle carte ci devono essere: una carta Vittima, una carta Bullo, il resto equamente diviso tra spettatori Attivi e spettatori Passivi)
Istruzioni per l’uso: ogni studente pesca una carta all’inizio di ogni scenario. Il ruolo è segreto finché non viene “attivato” durante la scena.
1. VITTIMA
(Braccialetto/simbolo rosso)
Tu sei la persona che subisce il comportamento offensivo.
Durante lo scenario, alzati in piedi, mettiti al centro dell’aula e indossa il braccialetto rosso.
Non devi parlare, ma puoi mostrare con il corpo (sguardo basso, spalle curve) come ti senti.
Ricorda: non è colpa tua.
2. BULLO
(Braccialetto/simbolo nero)
Tu sei chi compie l’azione di prepotenza.
Alzati, avvicinati alla vittima e recita una sola frase ispirata alla carta “Situazione” (senza alzare la voce né offendere davvero).
Il tuo ruolo serve a far capire cosa succede — non sei cattivo, stai solo interpretando.
3. SPETTATORE PASSIVO
(Braccialetto/simbolo grigio)
Tu vedi cosa succede, ma non fai niente.
Resta seduto in silenzio. Non intervenire, non ridere, non guardare.
Il tuo silenzio è parte della scena: dopo rifletteremo su cosa significa.
4. SPETTATORE ATTIVO
(Braccialetto/simbolo verde)
Tu vedi cosa succede e decidi di agire.
Puoi:
- Alzarti e dire una frase di sostegno alla vittima (“Dai, vieni con me”);
- Distrarre il bullo (“Ehi, dobbiamo giocare insieme, vieni!”);
- Andare a chiamare un adulto (simulato);
- Metterti accanto alla vittima in silenzio.
Scegli una sola azione per scenario.
🟥 CARTE SITUAZIONE
(15 scenari realistici – stampa su cartoncino e mescola)
Istruzioni: l’adulto legge ad alta voce la situazione. I ragazzi con i ruoli coinvolti si alzano e agiscono. Gli altri osservano.
1. L’ESCLUSIONE A RICREAZIONE
Durante l’intervallo, un gruppo di ragazzi gioca a calcio. Quando Marco chiede di giocare, uno dice: “No, sei troppo scarso. Vattene.” Gli altri ridono e continuano a giocare, ignorandolo
2. IL SOPRANNOME OFFENSIVO
In classe, durante l’ora di matematica, qualcuno chiama Sofia “Cicciona” perché ha messo su un po’ di peso. Alcuni compagni ridacchiano. Sofia abbassa lo sguardo e non alza più la mano.
3. IL MESSAGGIO SU WHATSAPP
Su un gruppo WhatsApp di classe, qualcuno condivide una foto imbarazzante di Luca (scattata senza il suo permesso) con la scritta: “Guardate il fenomeno!” Molti mettono like, nessuno dice niente.
4. LA PRESA IN GIRO PER L’ACCENTO
Ahmed, arrivato da poco, parla con un accento diverso. Durante l’ora di italiano, un compagno lo imita davanti a tutti dicendo: “Parla come un robot!” Qualcuno ride, altri distolgono lo sguardo.
5. IL COMPITO RUBATO
Giulia ha lasciato il quaderno sul banco durante l’intervallo. Al ritorno, scopre che qualcuno ha copiato il suo compito e ha scritto sopra: “Stupida secchiona!” Nessuno ammette di averlo visto.
6. LA FESTA A CUI NON SEI INVITATO
Su Instagram, Chiara pubblica le foto della sua festa di compleanno. Nella classe, tutti erano invitati tranne Matteo. In corridoio, qualcuno gli dice: “Ah, non ti hanno voluto? Chissà perché…”
7. IL RUMORE IN PALESTRA
Durante l’ora di educazione fisica, mentre Thomas fa un esercizio, due compagni lo imitano alle spalle facendo versi da scimmia. L’insegnante non se ne accorge. Gli altri fanno finta di niente.
8. LA BUGIA CHE GIRA
Qualcuno inizia a dire in giro che Elena “si è baciata con il bidello”. La voce si sparge. Anche chi non ci crede non la difende. Elena non viene più a scuola per due giorni.
9. IL GRUPPO CHE SI FORMA CONTRO
Un gruppo di ragazze decide che “non si parla più con Sara” perché “è strana”. Chi prova ad avvicinarla viene escluso anche lui. Sara mangia da sola in bagno.
10. IL VIDEO IMBARAZZANTE
Durante l’intervallo, un ragazzo inciampa e cade. Qualcuno lo riprende con il cellulare e lo carica su TikTok con la musica ridicola. Il video fa migliaia di visualizzazioni.
11. LA RISPOSTA DELL’INSEGNANTE
Quando Luca dice all’insegnante che viene preso in giro, lei risponde: “Smettila di fare il pignolo. Sono solo scherzi tra ragazzi”. Luca non ne parla più con nessuno.
12. IL COMPAGNO DI BANCO CHE NON PARLA
Da quando è arrivato, Youssef non ha mai parlato con nessuno. Qualcuno dice: “È muto o cosa?” Nessuno prova a chiedergli come sta o da dove viene.
13. LA GARA DI “CHI È IL PIÙ BRUTTO”
In un gruppo WhatsApp, alcuni ragazzi fanno una “classifica” dei compagni “più brutti”. Mettono faccine tristi accanto ai nomi. Chi riceve il messaggio lo inoltra senza commentare.
14. IL RIFIUTO DI CONDIVIDERE
Durante un lavoro di gruppo, nessuno vuole mettere insieme Marco perché “rallenta”. Lui resta da solo al banco con il foglio bianco.
15. LA MINACCIA SOTTOVOCE
Prima dell’interrogazione, un compagno sussurra a Giulia: “Se dici che ho copiato, ti faccio vedere io.” Giulia non dice niente all’insegnante.
Formato stampabile (consigli)
- Dimensione: A5 — puoi stampare 2 carte per foglio A4.
- Font: usa un carattere leggibile (es. Arial 14–16 pt per il testo, 18–20 pt per i titoli).
- Colori:
- Carte Ruolo: sfondo chiaro con bordo del colore del ‘braccialetto/simbolo’ (rosso, nero, grigio, verde).
- Carte Situazione: sfondo bianco con titolo in rosso scuro.
- Plastificazione: consigliata per durata e igiene.
Extra: Il “Diario del Nodo Condiviso” – Pagina iniziale (da stampare)
IL NOSTRO NODO DELLE SCELTE
Classe: _______________
Data: _______________
Oggi abbiamo imparato che:
- Il silenzio può ferire quanto una parola cattiva.
- Ognuno di noi può essere un alleato.
- Il rispetto si costruisce insieme
Il nostro Patto Anti-Bullismo:
> 1. _____________________________
> 2. _____________________________
> 3. _____________________________
Firme:
[Spazio per firme o impronte colorate]
Questo strumento è pensato per educare con empatia, non con la paura, e per trasformare la classe in una comunità attiva e responsabile.
Buon gioco!
prof. Maurizio Ricci
Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci
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