UN'INIZIO STILE HARRY POTTER

 



Ciao cari lettori,

Le mie lezioni per il prossimo e ormai vicinissimo anno scolastico si apriranno con un racconto stile Harry Potter per dare ai miei allievi il modo di usare la fantasia e  trovare gli elementi musicali nascosti nel testo.

Di seguito vi propongo il materiale che ho preparato con lettera agli studenti e tre letture per le Classi della Scuola Secondaria di Primo Grado:


 

LETTERA AGLI STUDENTI DELLA STANZA DELLA MELODIA SILENTE

 

Scritta con inchiostro dorato su pergamena antica, sigillata con ceralacca a forma di nota musicale

 

Cari giovani apprendisti dell’Armonia,

prima di iniziare il vostro viaggio attraverso i racconti che vi ho preparato con la stessa cura con cui Ollivander sceglie i legni per le bacchette, desidero spiegarvi il perché di questo approccio “magico” alla musica.

 

Molti di voi si staranno chiedendo:

“Perché il Professor Soffietto ha trasformato la teoria musicale in un’avventura a Hogwarts?

Non potevamo semplicemente studiare le note sul pentagramma come fanno tutti?”

 

La risposta è semplice come un accordo perfetto: “perché la vera magia risiede nell’attenzione del cuore, non solo nell’orecchio dell’intelletto”.

 

Vedete, cari studenti, nella nostra scuola di magia esiste un incantesimo antico chiamato ”Obliviate Musicale” che, se non contrastato, può cancellare la memoria delle lezioni più noiose.

È per questo che i professori più saggi, come il sottoscritto, utilizzano il ”Patronus Didattico”- un incantesimo che trasforma il materiale scolastico in storie memorabili e coinvolgenti.

 

Quando Harry Potter imparò a lanciare il Patronus, non lo fece solo ripetendo meccanicamente “Expecto Patronum”, ma ricordando momenti felici che gli davano forza. Allo stesso modo, associare la teoria musicale a un’avventura a Hogwarts non è solo un gioco, ma un “incantesimo di fissazione mnemonica” che vi aiuterà a ricordare per sempre:

 

- Le note come:

“Incantesimi Sonori”

- Il flauto dolce come:

“Bacchetta Sonora”

- Il ritmo come:

“Colonna vertebrale della magia musicale”

 

Questo metodo non è stato inventato da me, ma risale ai tempi dei fondatori di Hogwarts.

Salazar Serpeverde stesso diceva: ”La conoscenza impressa con la meraviglia non svanisce con il tempo”.

 

Ma attenzione!

Non fatevi ingannare dall’apparenza giocosa di questi racconti. Il fatto che siano scritti nello stile di J.K. Rowling non significa che il vostro impegno debba essere da “Babbano”

 

Proprio come nella Sala dei Requisiti, dove ogni oggetto ha un potere reale anche se sembra un semplice giocattolo, anche il vostro “questionario di comprensione” nasconde un potere magico: sarà valutato con un voto vero, con tanto di punteggi che influenzeranno il vostro libretto scolastico.

 

Sì, avete capito bene: non è un semplice gioco. È una “Prova dell’Armonia”, simile a quelle che affrontavano i maghi antichi per dimostrare la loro padronanza della musica incantata. Chi leggerà i racconti con attenzione, cercando di capire i collegamenti tra la magia e la musica, scoprirà che:

 

- Le domande a scelta multipla sono come i “Trasfiguratori Musicali” che richiedono di riconoscere la forma giusta

- Le domande Vero/Falso sono come il “Veleno della Verità” che separa chi ha letto con attenzione da chi ha solo sfogliato

- Le domande a completamento sono come le “Pozioni Sonore” che richiedono gli ingredienti esatti

 

Voi ragazzi di terza ricordate le parole del Maestro Armonioso nel vostro racconto: ”Gli esami finali non sono solo una prova delle vostre conoscenze, ma del vostro coraggio, della vostra curiosità e della vostra capacità di lavorare insieme, di ascoltarvi l’un l’altro”.

 

Non pensate che perché questi racconti sono divertenti, possiate affrontare il questionario come se fosse una partita a Scacchi Giganti senza prestare attenzione alle regole. Al contrario, proprio come nel Quidditch, “il divertimento non esclude la serietà dell’impegno”.

 

Vi invito quindi a leggere i racconti con la stessa attenzione con cui Hermione Granger legge i suoi libri di magia, cercando di cogliere ogni dettaglio. Prendete appunti come se steste preparando una pozione complessa. Discutete tra voi come fanno Harry, Ron ed Hermione quando devono risolvere un mistero.

 

Alla fine, scoprirete che non avete solo imparato la teoria musicale, ma avete anche “domato un vero e proprio Boccino Sonoro” - la capacità di ricordare e applicare ciò che avete letto.

 

E ricordate sempre: ”Non c’è voto più alto dell’aver trovato la vostra voce, la vostra armonia, insieme”.

 

Con questo spirito, vi aspetto pronti per il vostro questionario, che sarà come il “Torneo delle Tre Bacchette Musicali” - una prova che richiede preparazione, concentrazione e un pizzico di magia.

 

Il vostro devoto

Professor Melodia Soffietto

Maestro di Incantesimi Sonori e Storia delle Armonie Antiche

Stanza della Melodia Silente, Torre Nord

 

P.S. Chi consegnerà il questionario con un disegno di un flauto dolce che emette scintille dorate riceverà 0,5 punti in più. È un incantesimo di buona fortuna che funziona sempre!

 

 

 

 

Racconto per la Classe Prima

 

“L’Eco della Musica Incantata”

 

Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante. Sciocchezze come la musica, specialmente se intonate con strumenti “insoliti” come il flauto dolce, non le approvavano affatto.

 

Fortunatamente, per un gruppo di undici ragazzi e ragazze ansiosi e pieni di aspettative, Privet Drive era ormai un ricordo lontano, quasi quanto le lacrime di Dudley al suo ennesimo compleanno. Questi giovani aspiranti maghi e streghe stavano per intraprendere un viaggio che avrebbe riempito le loro vite, non di lamenti o di noiosi libri, ma di qualcosa di ben più misterioso e armonioso: la “Musica Incantata”.

 

Era il primo settembre, e il Castello di Hogwarts pullulava di vita. Dopo l’emozione del viaggio sull’Espresso per Hogwarts, dove molti avevano stretto le prime amicizie e assaggiato le stranezze del mondo magico, ora si trovavano ad affrontare la prospettiva delle loro prime lezioni. Mentre Harry, Ron ed Hermione (ormai una leggenda vivente per molti) si preparavano per le loro lezioni di Trasfigurazione e Pozioni, i nuovi arrivati del primo anno si aggiravano nervosamente per i corridoi labirintici, seguendo le indicazioni per le loro aule.

 

Una di queste aule, meno appariscente della Grande Sala e meno terrificante dei sotterranei del Professor Piton, era la “Stanza della Melodia Silente”, situata in una delle torri più antiche e meno frequentate del castello. La leggenda voleva che lì, molti secoli prima, i fondatori di Hogwarts avessero tessuto i primi incantesimi sonori che ancora oggi risuonavano tra le sue pietre. La porta, fatta di legno scuro e intarsiata con simboli musicali scintillanti, si aprì con un leggero scricchiolio, rivelando una stanza accogliente, illuminata da lanterne fluttuanti e tappezzata di antichi spartiti che sembravano danzare nell’aria.

 

Un omino basso, con un cappello a punta che gli arrivava quasi agli occhi e una barbetta bianca che gli spuntava da sotto il mento, stava in piedi su una pila di libri, giocherellando con una piccola bacchetta di ebano che emetteva minuscole scintille dorate. Era il Professor “Melodia Soffietto”, maestro di Incantesimi Sonori e Storia delle Armonie Antiche.

 

«Benvenuti, benvenuti, giovani cuori pulsanti di ritmo!» esclamò il Professor Soffietto, la sua voce acuta e vivace riempiva la stanza. «Sono felicissimo di vedervi qui, pronti a scoprire il potere meno conosciuto, ma forse più antico, della magia: quello del suono!»

 

Un lieve brusio di eccitazione percorse i ragazzi. Molti di loro, come Harry stesso al suo arrivo, non sapevano nulla di questo mondo.

 

«So cosa pensate» continuò il Professore, gli occhietti scintillanti che si muovevano rapidamente da un volto all’altro. «La magia sono bacchette che volano, pozioni che ribollono, animali fantastici che ruggiscono. E avete ragione! Ma la musica, miei cari, è il respiro stesso della magia, il suo battito cardiaco, il suo canto più profondo!»

 

Il Professor Soffietto fece un gesto con la sua bacchetta, e lo spartito appeso alla parete più vicina prese vita, le note nere danzavano sulle linee come piccole creature incantate.

 

«Prima di tutto, impareremo a decifrare i segreti del linguaggio musicale» spiegò. «Ogni nota è un piccolo incantesimo, un ”Incantesimo Sonoro”. Impareremo che altezza, durata e intensità non sono solo parole, ma le chiavi per sbloccare melodie potenti e armonie mozzafiato. Vedrete le note sul pentagramma come antiche rune (simboli magici), ognuna con il suo potere, il suo nome (Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si), la sua durata (intere, metà, quarti) e il suo posto  nell’universo sonoro. È come imparare le formule di una pozione, ma invece di ingredienti, useremo i suoni!»

 

Poi, con un altro colpetto di bacchetta, le note si trasformarono in immagini di epoche remote.

 

«E mentre impariamo a tessere questi incantesimi, viaggeremo attraverso le ”Cronache Melodiche del Mondo Magico”. Scoprirete la storia della musica, dalle melodie ancestrali che accompagnavano i primi rituali magici, ai canti gregoriani dei monaci, alle sontuose sinfonie di maestri come Bach e Mozart, i veri “Alchimisti del Suono” della loro era. I loro capolavori sono incantesimi complessi, tramandati attraverso i secoli, ognuno capace di evocare emozioni e visioni uniche. È come studiare la storia della magia, ma con le orecchie, non solo con gli occhi!»

 

Il Professore si spostò verso una cesta piena di flauti dolci. Erano di legno chiaro, semplici, ma nell’atmosfera magica della stanza sembravano quasi brillare.

 

«E adesso, il vostro primo strumento, la vostra prima ”Bacchetta Sonora”: il “flauto dolce”» disse, sollevandone uno. «Pensate a questo piccolo strumento come a un’estensione del vostro fiato magico. Gli esercizi con il flauto non saranno noiosi compiti, ma veri e propri ”Allenamenti di Precisione”. Imparerete a controllare il vostro respiro, a posizionare le dita con l’accuratezza di un Cercatore che afferra il Boccino d’Oro, a soffiare con la delicatezza di un incantesimo sussurrato. Ogni nota chiara, ogni melodia ben eseguita sarà un piccolo trionfo, la prova che la vostra magia sonora sta crescendo!»

 

Il Professor Soffietto prese un flauto e suonò una breve, dolce melodia che riempì la stanza di una pace incantevole.

 

«Quando avrete domato la vostra bacchetta sonora» continuò, abbassando il flauto, «impareremo a cantare insieme. Le canzoni che intoneremo saranno i vostri ”Canti Incantati”. Che sia l’Inno di Hogwarts, una ballata antica o una melodia moderna, ogni voce che si unisce alle altre crea un’armonia potente, capace di scaldare i cuori, di scacciare la tristezza o di riempire la Sala Grande di gioia durante i banchetti. Impareremo a leggere gli spartiti e a dare vita alle storie nascoste dietro le note, come i cori dei fantasmi che ancora echeggiano tra le mura del castello!»

 

Infine, con un sorriso malizioso, il Professore indicò un angolo della stanza dove vari strumenti a percussione attendevano.

 

«E per finire, non dimenticheremo mai il cuore pulsante di ogni musica: il ritmo! Avremo ”Giochi Incantati del Tempo” o, se preferite, veri e propri ”Duelli Ritmici”! Usando tamburi incantati, battiti di mani e perfino i vostri piedi, impareremo a creare complessi “esempi ritmici”, come gli incantesimi più intricati. Saranno sfide divertenti, in cui dovrete ascoltare, imitare e creare. Il ritmo è la colonna vertebrale di ogni incantesimo sonoro, la magia che dà energia e movimento alla musica. Chi di voi sarà il più abile a mantenere il tempo, a sentire il battito segreto di un pezzo, diventerà un vero “Maestro del Ritmo”!»

 

I ragazzi, che all’inizio erano entrati con un misto di nervosismo e scetticismo, ora avevano gli occhi spalancati, pieni di un’eccitazione che Harry Potter avrebbe riconosciuto subito. La musica non era solo una materia scolastica, ma un’avventura, un campo di magia ancora inesplorato.

 

«Ricordate, miei cari» concluse il Professor Soffietto, alzando leggermente il suo cappello, «ogni nota che imparerete, ogni melodia che suonerete, ogni ritmo che sentirete, non sarà solo suono, ma pura magia. E io non vedo l’ora di vedervi fiorire in questo meraviglioso mondo di incantesimi musicali. Adesso, chi è pronto a far risuonare la prima nota della sua avventura?»

 

E la stanza si riempì di un coro entusiasta di “Sì, Professore!”, un suono che prometteva non solo lezioni, ma anche meraviglie e scoperte inaspettate.

 

 

 

Racconto per la Classe Seconda

 

L’Eco della Musica Incantata – Nuove Armonie”

 

Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano. Ma per i giovani apprendisti della Musica Incantata, il richiamo dell’avventura era ormai irrefrenabile. Per Harry Potter, l’arrivo di settembre e il ritorno a Hogwarts rappresentavano sempre una fuga dalla normalità dei Dursley e dalle frustrazioni quotidiane, un’occasione per scoprire nuove magie. Quest’anno, quella magia avrebbe avuto un suono del tutto particolare, ben più melodioso e decisamente meno babbano del rumore dei trapani della Grunnings.

 

Era un nuovo settembre, e l’Espresso per Hogwarts aveva appena depositato i suoi preziosi passeggeri. Harry, Ron ed Hermione erano un turbinio di eccitazione, non solo per le nuove formule e gli incantesimi più complessi in materie come Trasfigurazione e Pozioni, ma anche per le sfide sonore che li attendevano. La loro avventura musicale nella Stanza della Melodia Silente, situata in una delle torri più antiche e meno frequentate del castello, sarebbe stata ancor più intrigante.

 

Il Professor Melodia Soffietto, con il suo cappello a punta che gli arrivava quasi agli occhi e la barbetta bianca sempre un po’ svolazzante, li accolse con un sorriso radioso. Stava in piedi non più su una pila di libri come il Professor Vitious, ma su un piccolo podio fatto di antichi tamburi, giocherellando con la sua bacchetta di ebano che ora emetteva non solo scintille dorate, ma anche delicate note musicali, danzando nell’aria come fate luminose.

 

«Benvenuti, benvenuti, giovani discepoli dell’Armonia! Un nuovo anno di magia sonora ci attende!» esclamò il Professor Soffietto, la sua voce acuta e vivace riempiva la stanza. un «Quest’anno, ci addentreremo nelle profondità del Linguaggio delle Sette Armonie, campo vasto e affascinante quanto la Foresta Proibita! Non più solo singole note, ma interi incantesimi sonori che danzano insieme, tessendo trame invisibili di potere!»

 

I ragazzi si scambiarono sguardi curiosi. Hermione era già pronta, con una pila di libri sulla teoria musicale che le spuntava dallo zaino, fremente di imparare, mentre Ron aveva l’aria di chi sperava non ci fossero troppi “inciampi” come quelli che avevano incontrato con il Tranello del Diavolo. Harry, dal canto suo, sentiva quel pizzicorino d’eccitazione che precedeva ogni nuova scoperta magica.

 

«Ricordate gli Incantesimi Sonori? Le note sul pentagramma, come antiche rune (simboli magici), ognuna con il suo nome e la sua durata? Bene, quest’anno, miei cari, impareremo a tessere queste rune (note musicali) in complesse trame di Armonia.Impareremo che un ”Accordo Incantato” non è solo un insieme di note, ma una forza magica capace di evocare sensazioni e poteri diversi. Scopriremo le Scale Musicali, come sentieri segreti che portano a stati d’animo specifici – la scala maggiore, luminosa come un incantesimo di Lumos; la scala minore, profonda e misteriosa come i sotterranei di Piton! E non dimenticheremo le Dinamiche: impareremo a far sussurrare la musica come un fantasma che scivola via (attenzione a Pix!) o a farla ruggire come un drago appena nato, controllando l’intensità per dare vita ai nostri incantesimi più potenti!»

 

Il Professor Soffietto agitò la bacchetta e le pareti della stanza presero vita, mostrando spartiti dove le note si raggruppavano, formando accordi colorati che vibravano nell’aria. Sembrava quasi di vedere la Grande Sala decorata per la festa di inizio anno, ma con le note al posto delle ghirlande.

 

«Ma la musica non è solo quello che suoniamo adesso, è anche quello che è stato suonato per secoli! E ogni epoca ha la sua risonanza magica!» disse, e le immagini sulle pareti cambiarono, mostrando scene di corti reali, teatri sontuosi e anche antichi raduni magici. «Le nostre ”Cronache Melodiche del Mondo Magico” ci porteranno in un viaggio affascinante attraverso le epoche: dal medioevo, con i suoi canti sacri e le ballate dei bardi, al rinascimento, quando la musica fioriva come un incantesimo di Erbologia, fino al barocco, con la grandiosità di compositori come Bach, i veri “Alchimisti del Suono” della loro era, capaci di trasformare semplici temi in oro puro! Ogni periodo ha la sua magia, le sue storie, e i suoi maestri da scoprire, come i segreti celati nelle profondità della Gringott, la banca dei maghi.»

 

Poi, il suo sguardo si posò affettuosamente sulla pila di flauti dolci, ora più numerosi e di diverse essenze di legno, disposti con cura su un panno di velluto scarlatto.

 

«La vostra ”Bacchetta Sonora”, il ”flauto dolce”, è pronta per nuove sfide!» continuò il Professore. «I vostri ”Allenamenti di Precisione” di quest’anno non saranno semplici scale, ma veri e propri “Duelli Melodici” con l’aria stessa! Imparerete tecniche avanzate come il vibrato, per dare un’anima vibrante e misteriosa alle vostre note; imparerete a eseguire brani più complessi, dove il controllo del respiro sarà cruciale, come per un Cercatore che manovra una Nimbus Duemila nella tempesta durante una partita di Quidditch. E non solo, ci eserciteremo nel “Concerto Armonico”, dove dovrete suonare in piccoli gruppi, ascoltando gli altri e creando un suono unito e potente, come un incantesimo collettivo!»

 

Fece un cenno con la bacchetta, e i flauti nella cesta si sollevarono leggermente, tintinnando come campanelli argentati.

 

«E per chi ama unire la propria voce al potere della musica, avremo i ”Canti Incantati” . Quest’anno non ci limiteremo a singole melodie, ma esploreremo i cori e le armonie vocali. Imparerete a cantare in più parti, a tessere le vostre voci in un arazzo sonoro che può incantare, curare, o persino smuovere le pietre del castello. Canteremo antichi inni di Hogwarts, ballate popolari, e anche brani moderni, prestando attenzione non solo alla melodia, ma anche all’espressione e al significato profondo delle parole, proprio come quando ci si immerge nella lettura delle profezie dei Centauri.»

 

Infine, il Professor Soffietto si diresse verso un’area della stanza dove c’erano nuovi strumenti a percussione, di forme e dimensioni insolite, che sembravano quasi avere vita propria. Tamburi che vibravano con un suono profondo, maracas che tintinnavano come campanellini, e blocchi di legno che producevano scatti secchi e precisi.

 

«E il cuore pulsante di ogni magia, il Ritmo, diventerà ancora più intricato! I nostri ”Giochi Incantati del Tempo” si trasformeranno in veri e propri “Incantesimi Ritmici” Affronterete sfide di sincopazione, dove il battito giocherà a nascondino, come un Pix dispettoso; imparerete a coordinare movimenti complessi con la musica, e ci saranno veri e propri ”Duelli di Improvvisazione Ritmica”, dove dovrete creare sul momento nuovi incantesimi sonori, ascoltando e rispondendo ai vostri compagni, come in un dialogo tra maghi esperti. Il ritmo è la forza motrice, l’energia che dà vita a ogni incantesimo musicale, e quest’anno imparerete a dominarla come non mai, a sentirla scorrere nelle vene come la magia stessa!»

 

I ragazzi, ora più sicuri e con un anno di meraviglie alle spalle, avevano gli occhi che brillavano di anticipazione. L’idea di trasformare la musica in magia, di decifrare le sue cronache, di domare il flauto e di tessere canti armoniosi, era più invitante di qualsiasi cioccorana o gelatina Tuttigusti+1.

 

«Ricordate, miei cari» concluse il Professor Soffietto, con un’espressione che faceva pensare a Silente, «la musica non è solo arte, ma magia pura. È un incantesimo potente che risuona nell’anima e nel cuore del mondo. E io sono impaziente di vedere quali meraviglie creerete quest’anno. Adesso, chi è pronto a svelare le Sette Armonie Nascoste e a far risuonare la sua magia musicale?»

 

Un coro di “Sì, Professore!” entusiasta riempì la Stanza della Melodia Silente, un suono che prometteva non solo lezioni, ma un’avventura indimenticabile, fatta di note, armonie e incantesimi che avrebbero risuonato a lungo tra le mura di Hogwarts, preparandoli per le sfide future.

 

 

 

Racconto per la Classe Terza

 

“L’Eco della Musica Incantata – Il Segreto dell’Armonia Finale”

 

Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano. Ma per i giovani apprendisti della “Musica Incantata” ormai esperti, il richiamo dell’avventura era diventato una seconda natura. Per Harry Potter, l’arrivo di settembre e il ritorno a Hogwarts rappresentavano sempre una fuga dalla normalità dei Dursley e dalle frustrazioni quotidiane, un’occasione per scoprire nuove magie. Quest’anno, quella magia avrebbe avuto un suono ancora più profondo e complesso, capace di risuonare nell’anima e di prepararli per gli esami finali che li attendevano.

 

Era un nuovo settembre, e l’Espresso per Hogwarts aveva appena depositato i suoi preziosi passeggeri. Harry, Ron ed Hermione erano più determinati che mai, non solo per le nuove formule e gli incantesimi più complessi in materie come Trasfigurazione e Pozioni, ma anche per le sfide sonore che li attendevano nel loro ultimo anno alla Stanza della Melodia Silente. Questa era la loro ultima avventura musicale prima degli esami di fine corso, e sapevano che avrebbe richiesto tutte le loro competenze accumulate negli anni.

 

Il Professor Melodia Soffietto, con il suo cappello a punta che gli arrivava quasi agli occhi e la barbetta bianca sempre un po’ svolazzante, li accolse con un’aria diversa dal solito. Non c’era il suo consueto sorriso radioso, ma un’espressione di solenne attesa. Stava in piedi su un podio fatto di antichi legni armonici, giocherellando con la sua bacchetta di ebano che ora emetteva non solo scintille dorate, ma anche un’armonia complessa di note che danzavano nell’aria come fate musicali.

 

«Benvenuti, benvenuti, giovani Maestri dell’Armonia!» esclamò il Professor Soffietto, la sua voce acuta e vivace riempiva la stanza, ma con un tono più grave del solito.

«Questo è il vostro ultimo anno alla Stanza della Melodia Silente, e con esso arriva la prova più importante: il Finale Concorso dell’Armonia Perduta. Sono fiero di vedervi qui, pronti a dimostrare tutto quello che avete imparato in questi tre anni di studio intensivo!»

 

I ragazzi si scambiarono sguardi pieni di rispetto e timore reverenziale. Hermione aveva già aperto un grosso volume intitolato “Teoria Avanzata delle Armonie Complesse”, mentre Ron aveva l’aria di chi sapeva che non sarebbe stato un anno facile. Harry, dal canto suo, sentiva quel pizzicorino d’eccitazione misto a nervosismo che precedeva ogni grande sfida.

 

«Ricordate le fondamenta che avete costruito? Le note, gli accordi, le scale, le dinamiche?» continuò il Professor Soffietto, i suoi occhietti scintillanti che si muovevano rapidamente da un volto all’altro. «Bene, quest’anno, miei cari, imparerete a trasformare queste fondamenta in veri e propri capolavori sonori! La Teoria Musicale Avanzata non sarà più solo studio, ma creazione. Imparerete a comporre le vostre melodie, a intrecciare armonie complesse, a dare forma alle emozioni attraverso il suono. Scoprirete che ogni composizione è come un incantesimo magico, dove ogni nota ha un significato, ogni pausa una tensione, ogni dinamica un’emozione. E per guidarvi in questa avventura, avremo il Codice dell’Armonia Perduta, un antico manoscritto che contiene i segreti dei grandi compositori del passato!»

 

Il Professor Soffietto agitò la bacchetta e un grande libro rilegato in pelle apparve sul suo podio. Le pagine si aprirono da sole, rivelando spartiti che sembravano danzare e trasformarsi davanti ai loro occhi.

 

«Ma non basta creare, bisogna anche comprendere!» proseguì il Professore con entusiasmo crescente. «La Storia della Musica diventerà per voi una vera e propria Caccia alle Cronache Sonore. Esploreremo in profondità i periodi musicali, analizzando non solo le opere, ma i contesti storici e culturali che le hanno generate. Dal barocco, con la sua complessità ornamentale, al classico, con l’equilibrio perfetto, fino al romantico, con la sua espressività intensa e passionale. Imparerete a riconoscere lo stile di ogni compositore, a capire come Beethoven abbia trasformato il dolore in potente musica, come Mozart abbia infuso nella sua opera la gioia della creazione, come Chopin abbia dato voce alla patria lontana. Questo non è solo studio, è un viaggio nel cuore stesso dell’umanità!»

 

Poi, il suo sguardo si posò con orgoglio sui flauti dolci, ora di qualità superiore e in diverse tonalità, disposti con cura su un panno di velluto blu notte.

 

«La vostra Bacchetta Sonora, il “flauto dolce”, è pronta per le ultime sfide!» continuò il Professore. «I vostri Allenamenti di Precisione Avanzati vi porteranno a un livello mai raggiunto prima. Imparerete tecniche di virtuosismo come il trillo, l’articolazione rapida, il controllo estremo del respiro. Ma soprattutto, affronterete il Concerto Finale, un brano complesso che richiederà non solo abilità tecnica, ma anche profonda comprensione emotiva. Dovrete eseguire brani che richiedono espressività, dinamiche sottili, e la capacità di comunicare attraverso il suono. E per chi desidera spingersi oltre, introdurremo elementi di improvvisazione, insegnandovi a creare musica spontanea, come i grandi jazzisti del nostro mondo!»

 

Fece un cenno con la bacchetta, e i flauti nella cesta si sollevarono leggermente, suonando una melodia complessa che sembrava raccontare una storia.

 

«E per chi ama unire la propria voce al potere della musica, avremo i Canti Incantati Avanzati!» esclamò il Professor Soffietto. «Quest’anno non ci limiteremo a cantare in coro, ma esploreremo le polifonie complesse, dove ogni voce ha una melodia diversa ma tutte si fondono in un’armonia perfetta. Canteremo opere di grandi compositori, impareremo a interpretare testi in diverse lingue, e capiremo come la musica possa comunicare emozioni universali. Il nostro Concerto di Fine Anno sarà un’esperienza indimenticabile, dove dimostrerete tutta la vostra crescita artistica!»

 

Infine, il Professor Soffietto si diresse verso un’area della stanza dove c’erano strumenti a percussione di ogni tipo, ma anche strumenti più insoliti: un glockenspiel che emetteva note argentee, un xilofono che sembrava fatto di cristallo, e persino un set completo di campane tubolari.

 

«E il cuore pulsante di ogni magia, il Ritmo, vostra ultima sfida!» annunciò con un sorriso malizioso. «I nostri Giochi Incantati del Tempo si trasformeranno in veri e propri Enigmi Ritmici. Imparerete a padroneggiare le metriche complesse, a eseguire sincopazioni intricate, a coordinare movimenti complessi con la musica. E per il Concorso Finale, dovrete creare un brano originale che dimostri la vostra padronanza di tutti gli elementi musicali: melodia, armonia, ritmo e espressività. Sarà un vero e proprio *ncantesimo Sonoro Completo, dove ogni nota, ogni pausa, ogni dinamica avrà un significato preciso!»

 

I ragazzi, ormai consapevoli delle loro capacità e con due anni di meraviglie alle spalle, avevano gli occhi che brillavano di una combinazione di eccitazione e determinazione. L’idea di creare la propria musica, di decifrare i segreti dei grandi compositori, di eseguire brani complessi e di affrontare la sfida finale, era più stimolante di qualsiasi incantesimo di difesa contro le arti oscure.

 

«Ricordate, miei cari» concluse il Professor Soffietto, con un’espressione che faceva pensare a Silente nei suoi momenti di maggiore saggezza, «questo non è solo un anno di studio, ma un passo cruciale verso la vostra crescita come artisti e come persone. La musica non è solo arte, è magia pura che risuona nell’anima. E io sono certo che ognuno di voi porterà qualcosa di unico e prezioso a questo concorso. L’Armonia Perduta non è davvero perduta, ma attende solo di essere ritrovata attraverso la vostra passione, il vostro impegno e la vostra creatività.»

 

Fece una pausa, guardandoli uno per uno, poi aggiunse con voce solenne: «La vostra ultima prova, il Concorso Finale dell’Armonia Perduta, non è solo un esame, ma una vera e propria iniziazione. Chi riuscirà a creare un brano che unisca tecnica, emozione e significato, non solo supererà l’esame, ma diventerà un vero Maestro dell’Armonia. E chi sa, forse scoprirà anche qualcosa di sé che non sapeva di possedere.»

 

Il Professor Soffietto alzò la sua bacchetta di ebano, e un’armonia complessa riempì la stanza, come se ogni angolo del castello rispondesse al richiamo della musica.

 

«Adesso, chi è pronto a intraprendere l’ultimo, grande viaggio della Musica Incantata e a ritrovare l’Armonia Perduta?» chiese, con gli occhi che brillavano di una luce speciale.

 

Un coro di “Sì, Professore!” entusiasta e determinato riempì la Stanza della Melodia Silente, un suono che prometteva non solo lezioni, ma un’avventura indimenticabile, fatta di note, armonie e incantesimi che avrebbero risuonato a lungo tra le mura di Hogwarts, preparandoli per il futuro che li attendeva.

 

Perché in fondo, come sapevano bene Harry, Ron ed Hermione, la vera magia non sta solo nelle bacchette o nelle pozioni, ma nel potere della musica di unire cuori, di superare ogni ostacolo, e di creare qualcosa di eterno che sopravvivrà al tempo stesso. E questa era una magia che avrebbero portato con sé per sempre.

 


Seguono i questionari di comprensione del testo e la guida alla valutazione...che posso fornire agli interessati che ne faranno richiesta.


Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci  

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