LA COSTITUZIONE



Ciao cari lettori,

Musicare la Costituzione: un atto di educazione civica per i giovani

Ho iniziato un percorso creativo e pedagogico con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni ai fondamenti della nostra democrazia: ho musicato i primi tre articoli della Costituzione italiana — quelli che definiscono l’identità della Repubblica, i diritti inviolabili della persona e il principio di uguaglianza. 

Non si tratta di semplici canzoni, ma di strumenti narrativi ed emotivi, pensati per rendere accessibili, vivi e condivisibili i valori che reggono la nostra convivenza civile.

Perché musicare la Costituzione?

La Costituzione è spesso percepita come un testo lontano, burocratico, riservato a giuristi o politici. Ma in realtà è un "manifesto di umanità", scritto con parole chiare e cariche di speranza dopo anni di guerra e dittatura. La musica, con la sua capacità di parlare al cuore prima che alla ragione, diventa un ponte ideale tra quei principi e la sensibilità dei giovani.

Ho scelto di non usare rime forzate né forme convenzionali, ma un linguaggio diretto e contemporaneo, capace di raccontare il senso profondo di ogni articolo senza banalizzarlo. L’obiettivo non è intrattenere, ma educare attraverso l’emozione.

Un progetto in fieri: verso un repertorio civico

Dopo aver dato voce agli articoli 1, 2 e 3, intendo proseguire con altri articoli fondamentali — quelli che parlano di lavoro, istruzione, libertà, solidarietà, ambiente, partecipazione. Ogni canzone sarà un invito a riflettere, a riconoscersi cittadini attivi, a sentire la responsabilità e la bellezza del “noi” rispetto all’“io”.

Questo progetto nasce dalla convinzione che "l’educazione civica non debba essere imposta, ma condivisa". E la musica, con la sua forza aggregante e la sua capacità di restare nella memoria, è uno degli strumenti più potenti per coltivare nei giovani il senso del sociale, il rispetto dei diritti altrui e l’orgoglio di appartenere a una comunità fondata sulla giustizia e sulla dignità di ogni persona.

Musicare la Costituzione non è un esercizio artistico fine a se stesso: è un atto di cura verso il futuro. Attraverso melodie, parole e ritmi, cerco di trasformare principi astratti in esperienze condivise, perché i giovani non solo "conoscano" la Costituzione, ma la "sentano propria" — e, un giorno, la "difendano" con la stessa passione con cui l’hanno ascoltata.

Una canzone non cambia la legge, ma può cambiare chi la vive."




Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 

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