MUSICA IN...GIALLO. Epis.4

 



Barbara si trovava dietro le quinte del Teatro San Carlo, osservando attentamente la scena del crimine. Indossava la sua fedele t-shirt nera, pronta a mettere in atto le sue abilità investigative per risolvere il mistero dell’omicidio di Virginia De Michelis.

Prima di tutto, Barbara decise di raccogliere informazioni sul retroscena del concerto. Si avvicinò al direttore dell’orchestra Sinfonica del Teatro della Scala di Milano e lo interrogò sulla relazione tra la vittima e gli altri membri dell’orchestra. Il direttore confermò che Virginia era molto rispettata nel mondo della musica e aveva un ottimo rapporto con i suoi colleghi. Nessuno sembrava avere motivi evidenti per volerle fare del male.

Successivamente, Barbara si diresse verso il camerino di Virginia per cercare eventuali indizi o tracce che potessero condurla all’assassino. Notò un bicchiere semi-vuoto sul tavolo e prese un campione del liquido al suo interno per analizzarlo successivamente. Potrebbe essere stata usata una sostanza tossica come veleno.

Barbara proseguì la sua indagine intervistando gli addetti alle pulizie e i tecnici del teatro. Chiese se avessero notato qualcosa di insolito o persone sospette durante la pausa del concerto. Uno dei tecnici affermò di aver visto una figura incappucciata aggirarsi dietro le quinte poco prima dell’omicidio. Sembrava sospetto, ma non riuscì a identificarlo.

Dopo aver raccolto tutte queste informazioni, Barbara decise di analizzare il campione di liquido prelevato dal bicchiere. Si recò in un laboratorio di analisi forense e consegnò il campione a un esperto chimico. L’esperto determinò che il liquido conteneva tracce di una sostanza velenosa nota come cianuro.

Con l’aiuto di un’amica esperta in informatica, Barbara riuscì ad accedere alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza del teatro. Scoprì che la telecamera nella zona dietro le quinte era stata disattivata durante il periodo della pausa del concerto. Questo suggeriva che l’assassino avesse pianificato il suo attacco in modo meticoloso per evitare di essere registrato.

Barbara continuò ad analizzare le prove e a interrogare testimoni. Confrontò i dettagli degli orari e le dichiarazioni delle persone presenti sul luogo del delitto. Alla fine, si rese conto che un violinista dell’orchestra Sinfonica del Teatro della Scala di Milano aveva un alibi poco convincente e diverse contraddizioni nelle sue testimonianze.

Barbara decise di affrontare il violinista. Con abilità arguta e intuizione, riuscì a far emergere la verità. Il violinista era segretamente innamorato di Virginia De Michelis, ma lei non ricambiava i suoi sentimenti. Consumato dalla gelosia e dalla rabbia, aveva pianificato di ucciderla durante la pausa del concerto per far sembrare che l’omicidio fosse avvenuto casualmente dietro le quinte.

La sua figura incappucciata era stata osservata dal tecnico delle luci, ma a causa dell’oscurità e dell’abbigliamento, non era stato in grado di riconoscerlo. Inoltre, il violinista aveva disattivato la telecamera di sorveglianza per coprire le sue tracce.

Barbara raccolse tutte le prove e portò il violinista di fronte alla giustizia. La sua intelligenza e abilità investigativa avevano portato alla risoluzione del caso di omicidio di Virginia De Michelis, offrendo così giustizia alla famosa cantante lirica e ai suoi cari. La sua t-shirt nera, simbolo della sua determinazione, diventò ancora più iconica in quel giorno.



Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 

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