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UNA PROPOSTA AI GIOVANI PER CONOSCERE I GRANDI MUSICISTI DELLA STORIA SENZA ANNOIARSI: "WOLFANG AMADEUS MOZART"

 


Ciao cari lettori

Un racconto interessante per conoscere Mozart. 


Il Viaggio Impossibile 

di Paolo e Mozart


Paolo è un ragazzo con una passione sfrenata per la musica. Desidera fare il giornalista e sogna di intervistare grandi musicisti, ci sono molti artisti che adora e che appartengono al passato. Un pomeriggio, mentre sfoglia un vecchio libro sulla storia della musica, un’idea si fa strada nella sua mente: e se mi inventassi un’intervista con un musicista del passato?

Seduto alla sua scrivania, prende un taccuino e inizia a scrivere:

Domanda di Paolo:

 “Maestro Mozart, se potesse descrivere la sua musica in una parola, quale sarebbe?”

Si ferma, sorridendo. La sua immaginazione è così vivida che può quasi sentire Mozart rispondere. Ma quando si gira verso la finestra, qualcosa di incredibile accade. Una luce intensa riempie la stanza e, davanti a lui, compare un uomo vestito in abiti settecenteschi, con una parrucca bianca e uno sguardo curioso.

“Chi sei tu, giovanotto, e come fai a conoscere il mio nome?”

chiese l’uomo, con un accento viennese.

Paolo rimane a bocca aperta. 

“Lei… Lei è Wolfgang Amadeus Mozart?”

Mozart fece un inchino teatrale. 

“In carne e ossa! Anche se devo ammettere che non sono sicuro di come sia arrivato qui.”

Il Primo Concerto

Mozart sembra deliziato dall’idea di un’intervista e accetta di buon grado le domande di Paolo. Ma quando quest’ultimo gli parla del mondo moderno, Mozart propone qualcosa di sorprendente: “Perché non mi accompagni? Voglio suonare di nuovo per il pubblico, ma voglio farlo a modo mio.”

Con uno schiocco delle dita, Mozart crea una sorta di portale luminoso. “Andiamo a Salisburgo, il 1775 è un anno perfetto per iniziare.”

Paolo, ancora incredulo, attraversa il portale con Mozart. Si ritrovano in una piazza affollata, dove l’aria è piena del suono di violini e clavicembali. Mozart lo conduce in una locanda, dove aveva organizzato un piccolo concerto.

“Vedi, ragazzo,” disse Mozart mentre accordava il clavicembalo, “la musica nel mio tempo era la vita stessa. Era per tutti, dai contadini ai nobili. Quando suonavo, volevo parlare al cuore delle persone, non solo ai loro orecchi.”

Paolo osserva il pubblico entrare: artigiani con le mani sporche di lavoro, dame eleganti con ventagli e cappelli piumati. Quando Mozart inizia a suonare, l’atmosfera cambiò. Ogni nota sembra raccontare una storia, ogni melodia evoca emozioni profonde.

Dopo il concerto, una giovane ragazza si avvicina a Mozart, dicendo: “Maestro, come fa a creare musica così bella?”

Mozart sorrise. “La bellezza è ovunque, mia cara. Basta ascoltare il battito del cuore, il fruscio del vento, le risate dei bambini. Tutto può diventare musica.”

Gli Incontri

Nel corso dei giorni successivi, Paolo accompagna Mozart in vari luoghi:

- Un Mercato Affollato: Mozart improvvisa un pezzo con musicisti di strada, dimostrando a Paolo come l’ispirazione potesse nascere anche dai rumori quotidiani. “Non importa quanto sei famoso, la musica è un linguaggio universale,” spiega.

- Una Corte Reale: Mozart suona per un duca arrogante, mostrando come la musica potesse essere un’arma di diplomazia. “Non è sempre divertente, ma è parte del mio lavoro,” disse a Paolo.

- Una Taverna: Qui incontrano un gruppo di giovani che volevano ribellarsi alle convenzioni. Mozart li incoraggia a trovare la loro voce. “La musica non deve mai essere imprigionata,” disse.

Il Ritorno

Alla fine del viaggio, Paolo si rende conto di aver imparato molto più di quanto avesse immaginato. Non era solo la tecnica musicale di Mozart a impressionarlo, ma il suo modo di vivere la musica come espressione della vita.

Quando torna al presente, il taccuino di Paolo è pieno di appunti. Decide di scrivere un articolo dal titolo: 

*Lezioni di Vita da Mozart: Come la Musica Può Parlare al Cuore*.

Nel suo cuore, però, Paolo sa che il viaggio non è finito. Chissà quale artista del passato lo avrebbe accompagnato la prossima volta


Al prossimo viaggio...


Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci


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