Ciao cari lettori
Quando si parla di Gianni Rodari si conferma sempre una proposta di grande livello e bellezza.
Per questa poesia ho voluto scegliere una interpretazione molto allegra e giocosa, proprio come il testo ci propone, anche se il contenuto è profondo e sempre legato ad una morale condivisibile da tutti.
"Il maestro giusto"
di Gianni Rodari
C’era una volta un cane
Che non abbaiare.
Andò da un lupo a farselo spiegare.
Ma il lupo gli rispose
Con un tale ululato
Che lo fece scappare spaventato.
Andò da un gatto, andò da un cavallo,
e, mi vergogno a dirlo,
perfino da un pappagallo.
Imparò dalle rane a gracidare,
dal bove a muggire,
dall’asino a ragliare,
dal topo a squittire,
dalla pecora a fare “bè bè”,
dalle galline a fare “coccodè”.
Imparò tante cose,
però non era affatto soddisfatto
e sempre si domandava
(magari con un “qua qua”):
“Che cos’è che non va? ”.
Qualcuno gli risponda, se lo sa.
Forse era matto?
O forse non sapeva
Scegliere il maestro adatto?
BUON ASCOLTO
Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci
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