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IMPARIAMO AD USARE DEGLI STRUMENTI PREZIOSI: LE TECNICHE DI 'DE-ESCALATION'

 


Ciao cari lettori 

Parliamo di uno strumento prezioso da utilizzare in momenti di bisogno: Le tecniche di ‘de-escalation’ che sono strumenti utilizzati per ridurre la tensione e prevenire l’inasprimento di conflitti o situazioni di crisi, specialmente in contesti educativi o di intervento con individui che manifestano comportamenti aggressivi, oppositivi o emotivamente destabilizzanti. Queste tecniche sono particolarmente efficaci quando si lavora con ragazzi che mostrano atteggiamenti violenti o nervosi a scuola.


 Approfondiamo i principi e le strategie di 'de-escalation':


1. Principi di base della de-escalation

   - Autocontrollo dell’adulto: L’adulto, sia esso un insegnante, un genitore o un educatore, deve mantenere la calma. Le emozioni dell’adulto possono influenzare direttamente il comportamento del ragazzo, quindi è fondamentale controllare le proprie reazioni per non alimentare la tensione.

   - Comunicazione non verbale: Il linguaggio del corpo può trasmettere molto più delle parole. Mantenere una postura rilassata, evitare gesti minacciosi o bruschi, e dare segnali di apertura (braccia rilassate, espressione facciale neutra) può aiutare a calmare l’altro.

   - Rispetto e ascolto attivo: È importante far sentire il ragazzo compreso e rispettato, anche se non si approvano i suoi comportamenti. L’ascolto attivo implica l’uso di tecniche come il contatto visivo appropriato, annuire quando è necessario, e ripetere ciò che l’altro ha detto per confermare la comprensione.


2. Tecniche di de-escalation verbale

   Le tecniche verbali sono utilizzate per intervenire e calmare una persona prima che la situazione diventi ingestibile.

   - Uso di un linguaggio calmo e controllato: Il tono di voce deve essere basso, calmo e non giudicante. Parlare lentamente e con chiarezza aiuta a trasmettere serenità.

   - Parafrasare e riflettere: Ripetere ciò che il ragazzo ha detto con parole diverse, per confermare che si è compreso il messaggio. Ad esempio, “Capisco che sei arrabbiato perché pensi che nessuno ti stia ascoltando”.

Evita ordini diretti: Frasi come “calmati” o “smettila” tendono ad aumentare la resistenza. Invece, offrire delle scelte (percepite come tali) o alternative come: “Sembra che tu sia molto arrabbiato. Vuoi parlarne adesso o preferisci prendere un po’ di tempo per calmarti?”

   - Riconoscere e convalidare le emozioni: Mostrare comprensione per le emozioni del ragazzo senza necessariamente accettare il suo comportamento. Ad esempio: “Posso vedere che sei davvero frustrato in questo momento. Capisco quanto possa essere difficile.”

   - Fare domande aperte: Queste domande incoraggiano la riflessione e diminuiscono l’impatto emotivo immediato. Ad esempio, “Cosa ti sta facendo sentire così arrabbiato?” o “Cosa possiamo fare per migliorare questa situazione?”


3. Tecniche non verbali di de-escalation

   Le tecniche non verbali giocano un ruolo cruciale nel disinnescare tensioni.

   - Distanza fisica: Mantenere una distanza di sicurezza può evitare che il ragazzo si senta minacciato. Troppo vicino può essere percepito come aggressivo, mentre troppo lontano può sembrare disinteressato. Una posizione adatta è quella che permette il contatto visivo, ma senza invadere lo spazio personale.

   - Movimenti lenti e rilassati: Movimenti bruschi o scatti improvvisi possono peggiorare la situazione. Muoversi con lentezza e in modo rilassato, anche solo per sedersi o spostarsi, riduce l’intensità emotiva della situazione.

   - Posizionamento del corpo: Mantenere una postura che non sia né dominante né passiva. Ad esempio, stare leggermente inclinati di lato piuttosto che direttamente di fronte, per evitare che il ragazzo si senta sfidato.


4. Strategie cognitive per de-escalation

   Queste tecniche aiutano il ragazzo a riprendere il controllo dei propri pensieri e a ridurre lo stress cognitivo.

   - Distrazione: Portare il focus del ragazzo lontano dalla fonte di stress può essere una tecnica utile. Ad esempio, puoi chiedere di cambiare argomento momentaneamente o coinvolgere il ragazzo in un’attività differente (come fare un disegno, prendere una pausa breve).

   - Scomporre il problema: Aiutare il ragazzo a vedere la situazione in piccole parti gestibili. Ad esempio, “Capisco che tutto questo sembra troppo, ma possiamo cominciare affrontando una cosa alla volta. Qual è la cosa più urgente per te?”

   - Tecniche di respirazione e rilassamento: Insegnare tecniche di respirazione profonda o rilassamento muscolare progressivo può aiutare i ragazzi a calmarsi nei momenti di crisi.


5. Cosa evitare durante la de-escalation

   - Minacce o punizioni immediate: Minacciare di punire il ragazzo in un momento di crisi aumenterà solo la tensione e il suo senso di ingiustizia.

   - Discussioni o confronti: Cercare di discutere o “vincere” un argomento in una situazione di alta tensione raramente porta a risultati positivi. È più utile rimandare le conversazioni difficili a un momento di calma.

   - Esposizione pubblica: Rimproverare o correggere un ragazzo di fronte ai suoi coetanei spesso inasprisce il problema. Lavorare uno a uno, in uno spazio tranquillo, è di solito più efficace.


6. Post-crisi e prevenzione futura

   Dopo che la situazione è stata 'de-escalata', è essenziale riflettere su quanto accaduto e pianificare per evitare che si ripeta.

   - Discussione: Parlare con il ragazzo una volta che è calmo, per discutere l’accaduto e identificare strategie per evitare future crisi. Questo dialogo deve essere condotto in modo non giudicante e in un contesto di supporto.

   - Creazione di un piano di prevenzione: Creare un piano con il ragazzo che includa strategie per affrontare la frustrazione o la rabbia in futuro. Ad esempio, stabilire un “punto di pausa” dove il ragazzo può andare a calmarsi o indicare con un segnale quando si sente sopraffatto.

Le tecniche di de-escalation richiedono pratica e autocontrollo, ma sono strumenti essenziali per insegnanti, educatori e genitori che devono affrontare comportamenti problematici nei ragazzi. Saper gestire le situazioni di tensione in modo pacifico e costruttivo non solo riduce i conflitti, ma offre anche ai ragazzi l’opportunità di imparare a gestire le proprie emozioni in modo sano e positivo.



Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 

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