LA PRIMA OPERA CHE CI PROPONE IL NOSTRO AUTORE "Blabla" ---- "LA VILLA DEI GARRISON"


 


La villa dei Garrison si trovava in campagna. 

Aveva le pareti bianche e si affacciava su un fitto bosco rigoglioso e un sentiero di ghiaia costeggiato da dei pini ben curati portava dentro la radura. Intorno solo terre coltivate e pascoli per diversi chilometri. Il primo centro abitato distava un quarto d’ora in macchina e consisteva in poche case disposte in cerchio intorno ad una piazza con una chiesa; una decina di abitanti in tutto. 

Quando in paese aveva chiesto della villa tutti si erano allontanati spaventati. Girava voce infatti, che il primo abitante di quelle terre, Carol Sort, ex-corsaro della regina, avesse sepolto il suo tesoro dove ora sorgeva la proprietà Garrison e che il suo fantasma stesse ancora vagando per quelle terre. 

Quando si era saputo della morte di Sten Garrison dunque, tutti avevano pensato alla vendetta del fantasma. Comunque, non era stato difficile trovarla in mezzo a tutta quella solitudine. La polizia locale era già sul posto ad esaminare la scena del delitto. 

Quella notte aveva piovuto molto, era primavera, il terreno era ridotto ad una melma fangosa. L’ispettore Kobalt si avvicinò al tenente Stanley e chiese: “Dunque tenente, cosa abbiamo qui?” 

“Omicidio. Pare che il signor Garrison abbia subito un bello spavento: è morto d’infarto.” 

“Infarto? Come potete dire allora che è stato assassinato?”

 “In paese hanno sentito un urlo agghiacciante. Inoltre, un pastore mentre riportava in fattoria il suo gregge passando per di qui sostiene di aver visto un fantasma dileguarsi nella foresta.” 

“Un fantasma? 

Che sciocchezze. 

Comunque, penso che me ne occuperò personalmente. 

Chi sono i sospettati?” “Il pastore, l’imprenditore Jhon Cast, il sarto Tom Sort, la moglie Marge e il figlio Karl: sono gli unici che non abitando in paese, non sono controllati e quindi sarebbero liberi di agire.” 

“Bene. Comincerò con il pastore. Dove si trova?” 

“Nella villa, l’abbiamo appena interrogato.” 

“Grazie.” 

 Kobalt entrò nella lussuosa villa. 

Aveva un’aria antica e aristocratica. 

Avanzò spedito per i lunghi corridoi fino ad arrivare ad uno sfarzoso salone dove si trovavano il pastore e la moglie. 

Prese a parte il pastore e cominciò: “Qual è il suo nome signore?”

 “Tim Grey.”

 “Sarebbe così gentile da raccontarmi tutto quello che è successo ieri notte?” 

“Avevo portato a pascolo le mie bestie come sempre e verso le undici di sera stavo tornando in fattoria sotto la pioggia. Passavo davanti alla villa quando ho sentito un urlo terrificante e subito dopo ho visto una figura fosforescente scappare nella radura. 

Era di sicuro il fantasma di Sort.”

 “Non è andato a controllare?”

 “Giammai! Sono corso in fattoria e ho chiuso tutto. Non si sa mai…” 

“Bene. La ringrazio può andare. Mi chiami la signora Marge.” 

La donna entrò poco dopo, ancora singhiozzante. Indossava un lungo abito nero. 

“Capisco il suo disagio signora, ma deve collaborare se vuole che suo marito venga vendicato. Perciò, mi dica tutto quello che sa.” 

“Non so quasi nulla. Sten era uscito come sempre per fare una passeggiata sul viale. Non si tirava mai indietro, anche quando pioveva. Ad un certo punto ho sentito un urlo, mi sono affacciata ed ho visto mio marito per terra. Sono subito scesa e ho chiamato aiuto.

 Poco dopo è arrivato Tom Sort, che abita qui vicino. Ha avvertito lui la polizia.” “Non ha visto l’assassino?”

 “Sì, ho visto una figura fosforescente nel bosco e le do subito un nome: Jhon Cast. Quella serpe non faceva altro che dirci di andarcene. Vuole fare della casa un bed & breakfast.” “Grazie della collaborazione signora. 

Andrò a fare visita a Sort ora. Abita dopo la foresta?” 

“No, prima della casa.” 

Kobalt raggiunse immediatamente la sua casa.

 Era un bel cottage di legno di quercia scura con finestre dipinte di bianco. Aveva un giardino ben curato con dei vasi di terracotta contenenti delle orchidee violette e delle rose bianche. 

Venne accolto calorosamente da Tom.

 “Ah, che tragedia. Avevo avvertito Sten di trasferirsi in città dopo l’ultimo infarto. L’umidità di campagna non gli faceva bene e quella villa ha proprio un’aria spettrale durante la notte.” 

“Che rapporti aveva con i Garrison?” 

“Eravamo amici strettissimi: tre volte a settimana cenavamo insieme parlando di 9 arte, libri, quadri...Non posso credere che non sentirò più la sua voce.” 

Scoppiò in lacrime. 

“Mi dispiace molto. Che lei sappia, Sten aveva eredi?”

 “Sì, un ragazzo di trent’anni che vive a Londra. Stava venendo a fargli visita per fargli una sorpresa e invece…” 

Prese a piangere nuovamente. 

“E ora la villa verrà probabilmente comprata da Cast. Nessuno vorrà più vivere in una casa maledetta!” “Penso che sia tutto. Arrivederci signor Sort.”

 L’ispettore tornò alla villa dove intanto era stato convocato Cast. 

Aveva la classica aria da riccone. Kobalt lo interrogò subito. “Mi è stato detto che è molto interessato al terreno dei Garrison.” 

“Già. E lo sono tutt’ora. Potrei ricavarne un buon hotel.” 

“Non pensa che i turisti staranno alla larga da questo posto?” 

“Alcuni sì, ma pensi ai tanti avventurieri che si recheranno qui per cercare il fantasma! 

Non mi fraintenda, sono dispiaciuto per la morte del signor Garrison, ma devo pensare prima di tutto ai miei interessi. Avrebbe fatto meglio ad accettare le mie offerte.” Kobalt passeggiava nel vialetto pensando alla scena del delitto: piove a dirotto, Sten esce per la sua passeggiata serale. Fa avanti indietro per un paio di volte e non si accorge di una figura travestita da fantasma che si avvicina a lui di soppiatto. Dopo un po’ se ne accorge, urla, e poiché è debole di cuore, non regge lo shock e cade a terra morto. 

La scena è vista solo dal pastore che rientrava in fattoria mentre la moglie vede solo la figura che scappa nel bosco e comincia a gridare aiuto. Sort, che abita lì vicino, accorre immediatamente e dopo aver realizzato cerca aiuto in paese. Il problema è: chi è il fantasma? Brancolava nel buio. Il pastore non ne avrebbe avuto motivo. Sort arriva immediatamente in soccorso, è vero, ma le due case sono vicine e non ci vuole molto ad andare da una all’altra. 

Cast era noto per raggiungere i suoi scopi in modi poco legali, ma mai nessuna prova era stata decisiva contro di lui per portarlo a processo. Restano la moglie e il figlio, che potrebbero aver programmato il tutto per l’eredità. Kobalt si ricordò in quel momento di non aver interrogato il figlio, così corse immediatamente nella villa a cercarlo. 

Lo trovò che parlava con la madre.

 “Karl Garrison? Le dispiacerebbe seguirmi per un interrogatorio?” 

“Uh? Certo che no…Arrivo subito.” 

Era un giovanotto alto e snello, anche lui vestito elegantemente. 

Dava l’idea di essere molto furbo.

 “Dove si trovava ieri sera alle undici?” 10 “Mi trovavo sul tragitto per venire qui: volevo fare una sorpresa ai miei genitori.”

 “Che rapporti aveva con suo padre?” 

“Eravamo molto legati. Tornavo spesso qui a trovarlo.”

 “Le spetta qualcosa dell’eredità?”

 “Sì, tutto il patrimonio. Insieme a mia madre ovviamente.” 

“Perfetto. Di cosa stava parlando con sua madre?” 

“Abbiamo preso una decisione. Lasciamo la villa stanotte. Non vogliamo più averci nulla a che fare.” Oh, capisco, … Bene, è tutto.” 

Non aveva scoperto nulla di diverso da quello che si aspettava. Kobalt scese in paese a chiedere informazioni sui Garrison, il pastore e Sort. 

Non potevano conoscere bene Cast, essendo di Edimburgo. Scoprì che i Garrison erano molto schivi, non avevano molte interazioni con i paesani. Al contrario Sort era molto simpatico e anche piuttosto superstizioso: per un periodo si era recato spesso in biblioteca per leggere le leggende e la storia di quelle terre. L’ispettore ebbe un’illuminazione.

 Quella notte si sarebbe appostato vicino la villa per confermare i suoi sospetti. Tuttavia, non poteva essere solo; chiese così al tenente Stanley di accompagnarlo. Quella notte, quando madre e figlio se ne furono andati in locanda, i due si appostarono in una collina vicino la casa. Restarono in allerta per qualche ora. 

All'improvviso comparve una figura guardinga che si avvicinò alla villa e iniziò a scavare. “Stanley, ci siamo.

 Il nostro uomo è arrivato.” Sussurrò Kobalt al tenente che stava sonnecchiando. “Eh!? Che succede? Oh, è arrivato qualcuno. Entriamo in azione?” “Sì. 

ORA!” “FERMO DOVE SEI E METTI LE MANI BEN IN VISTA!” Esclamò il tenente. 

La figura, colta alla sprovvista, cominciò a correre, verso la foresta. Kobalt si lanciò subito all'inseguimento. Alcuni spari riecheggiarono nel buio. 

Era armato, ma aveva una pessima mira. Tuttavia, era velocissimo e lo stava seminando. Ad un tratto, Kobalt lo vide scivolare e cadere giù in un fossato. 

Quando l’ispettore raggiunse il fosso, lo trovò morto con il collo spezzato. Lo raggiunse Stanley. “Diamine Kobalt! Aveva ragione!” “Già. Il fantasma è proprio Tom Sort. 

Venuto a conoscenza del tesoro del suo avo, ha provato a scacciare i Garrison prima con le buone, poi con le cattive. 

Ci sarebbe  riuscito, ma è stato poco discreto mentre cercava informazioni sul tesoro.

 Il caso è chiuso. Io torno a Edimburgo, tu avverti la famiglia.”


  Attendo vostri graditi commenti e richieste.

                                                          Continuate a leggere i miei racconti.                                   


                                                    Un saluto a tutti i lettori da Blabla

Commenti

  1. Mi piacciono le storie con fantasmi e colpi di scena, bella storia scrivine tante altre.
    Laura

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