Breve thriller di Blabla --- "IN UNA SCUOLA CON MILLE MISTERI"


 

In una mattina di primavera al liceo classico di una città di provincia come ce ne sono tante in Italia, mentre tutti gli studenti entrano nell’atrio per iniziare le lezioni, una collaboratrice scolastica trova un cadavere nella classe 4 L dove studia Alessandro Teca un ragazzo simpatico e sempre con il sorriso, ma con una forza intuitiva straordinaria di cui pochi ragazzi possono godere.

Alessandro inizia il sopralluogo della scena del crimine per trovare indizi per risolvere il reato, ma con sfortuna trova soltanto la finestra aperta posta davanti alla lavagna, per indagare meglio Peca leva dalle sue tasche una lente di ingrandimento e trova un residuo di guanto di colore nero che molto probabilmente era dell’assassino.

Dopo, Alessandro si concentra nell’identificazione della vittima e scopre che frequentava il liceo scientifico “Galilei” e non era amico di nessun ragazzo del classico, poi girando per puro caso il corpo della vittima, scopre che il giovane è stato accoltellato con un coltello da cucina.

Il giovane investigatore si dirige subito nella scuola della vittima e tramite un computer del “Galilei scopre” che il ragazzo si chiama Francesco Brosso e frequentava la sezione 3 B, il detective allora entra nella classe indicata e interroga a uno a uno gli studenti; grazie al suo migliore amico scopre che la vittima frequentava un gruppo di ragazzi delinquenti, sospettati di spacciare droga per l’istituto. 

Alessandro con un interrogatorio riesce a far ammettere ai ragazzi che spacciano, ma i giovani negano di aver commesso l’omicidio.

Teca, grazie ad un poliziotto riesce a vedere le registrazioni delle telecamere poste sui lampioni della luce e vede che l’omicidio è stato commesso nel cortile della scuola e poi il corpo è stato trasferito nella classe.

Il giorno dopo il detective si dirige a scuola con il suo solito autobus, arriva e analizza il cortile dove è stato commesso l’omicidio, trovando qualche residuo di sangue nel campo da calcio.

Però dalla finestra di una stanza, la preside incuriosita del lavoro di Alessandro inizia a spiare i gesti dell’investigatore, per paura di qualche errore. Dopo aver trovato il sangue il giovane porta le prove in laboratorio per controllare di chi fosse, ma senza nessuna sorpresa scopre che il sangue era della vittima e con un’attenta analisi della prova trova anche delle gocce d’ acqua 

Allora, nella testa di Teca iniziano si susseguono i pensieri per la ricostruzione della dinamica dell’omicidio e a bassa voce racconta al suo aiutante poliziotto che la vittima è stata uccisa nel cortile, poi qualcuno ha pulito con l’acqua la scena e poi aiutato da un complice è riuscito a portare la vittima nella classe.

Il giorno dopo il giovane guardando una seconda volta le registrazioni delle telecamere riesce a capire con certezza che i criminali sono due e uno sicuramente conosce la scuola, perché è riuscito a trovare le chiavi e ad aprire la porta senza tanta difficoltà

Appena finito di vedere i video Alessandro si aggira nel liceo classico per scoprire qualche atteggiamento sospetto degli studenti, ma non nota niente fino a quando vede un’ombra strana correre per il corridoio scolastico. 

 Il detective incuriosito la insegue, l’ombra sparisce nel nulla. Incuriosito dal fatto, inizia a chiedere agli studenti di questa ombra che correva, ma nessuno sa dire chi fosse né affermava di averla vista.

Il detective Alessandro organizza una trappola e finge di conoscere l’assassino, per spingerlo a attentare alla sua morte. Il giorno dopo Alessandro viene aggredito da due persone vestite di nero e viene trasportato in una villa abbondonata dove viene torturato con calci, schiaffi e bastonate sulle costole e solo dopo due giorni gli viene levata la maschera e scopre i due assassini: la preside e una bidella del classico, che stupidamente raccontano la storia dell’omicidio al detective.

Confessano che il ragazzo era figlio della preside e voleva denunciare la madre perché molte volte rapinava banche e negozi e per finire minacciava con armi da fuoco lui e altre persone sconosciute.

Peca dice alla collaboratrice e con tono sicuro dice

 <<Cosa centri tu in questa storia?>>

 La collaboratrice allora sotto pressione racconta che la preside aveva minacciato pure lei perché gli serviva una persona brava a pulire il sangue senza lasciare traccia , mentre le assassine raccontano la storia Alessandro con un strano movimento riesce a liberarsi dalle diverse corde che lo tenevano bloccato sulla sedia e con una mattonella di pietra colorata lasciata troppo vicino a lui riesce a far svenire le assassine , e grazie a questa azione riesce a mettere le manette alle assassine e a chiamare rinforzi (i poliziotti).

Al loro risveglio si ritrovano in manette e dopo il processo ebbero una pena lunga trentasette anni nel penitenziario più sicuro d’Italia.


Attendo vostri graditi commenti e richieste.


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                                                    Un saluto a tutti i lettori da Blabla


Commenti

  1. Ciao Blabla nonostante non sia una buona lettrice ti faccio i complimenti per questo racconto che mi è piaciuto perché ambientato in una scuola.
    Grazie per avermi trattenuto fino a scoprire i colpevoli per me è stata una sorpresa leggere finalmente un brano fino alla fine.
    Mary

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