CONTINUANO LE INTRIGANTI STORE DI "Blabla" --- "IL RAGGIRO"


 


Non si conosceva ancora la causa dell’omicidio di Ellen Walker, una donna di poco più di trent’anni, di carattere socievole e di animo buono, come dicevano gli amici a suo riguardo. 

Proveniva da una famiglia benestante e qualche anno fa si era trasferita in America per motivi sconosciuti alla polizia. La sua morte venne annunciata il 29 Gennaio 2019 e il caso venne affidato al detective Williams e al suo aiutante, il dottor Walson. Ellen era morta nel tardo pomeriggio del 28 Gennaio nell’albergo nel quale alloggiava quando andava in viaggio ad Atlanta, città non molto distante dalla sua. 

L’investigatore e il dottore decisero di recarsi lì e di interrogare ogni singola persona che era presente in quell'albergo il giorno dell’omicidio.  

Arrivarono poco dopo la mezzanotte del 31 Gennaio. 

Quando si trovarono davanti la porta dell’albergo, fecero un breve resoconto di ciò che sapevano sull'omicidio: era stato detto loro che la donna per la sera aveva prenotato un tavolo per tre persone, e lei era sola, di conseguenza aspettava altre due persone. 

Citofonarono all'albergo; dopo pochi minuti venne ad aprire loro il padrone del locale, un certo John Jackson. 

Questo era un uomo basso e magro e dall’aria innocua; era però molto agitato e per questo dava l’impressione che stesse tramando qualcosa. Il detective venne portato nella camera n° 10, dove si trovava il cadavere della vittima. Entrati nella stanza, Williams e il dottor Walson notarono immediatamente l’immenso soqquadro causato dall’assassino dopo l’omicidio.

 Era chiaro che fosse in cerca di qualcosa che però non era riuscito a trovare, dato che la stanza era tutta in completo disordine, se invece avesse trovato l’oggetto si sarebbe fermato e sarebbe andato via. 

La vittima non presentava segni di violenza, quindi era stata narcotizzata oppure avvelenata. Sul comodino accanto al letto su cui era posto il corpo senza vita della donna c’era una tazza di tè bevuta fino a metà. 

Il dottore la prese e la annusò: quell'odore era inconfondibile, era quello del cianuro, un veleno con effetto immediato, e in dose così elevata che forse sarebbe bastato addirittura un sorso per uccidere la donna. 

Evidentemente l’assassino aveva dimenticato di togliere la tazza o l’aveva lasciata volontariamente, per fornire una falsa pista magari intorno a un cameriere, e di conseguenza allontanando le ipotesi da lui. Williams fece analizzare il liquido dalla polizia scientifica, che dopo poco confermò che si trattava di cianuro. Chi poteva aver avvelenato la signora Walker? 

Naturalmente a preparare la bevanda doveva essere stato per forza qualche dipendente del locale, come il cameriere o addirittura il cuoco; di conseguenza l’assassino probabilmente si era avvalso di un complice: ora bisognava vedere se però questo complice era consapevole o no del fatto che stesse portando del veleno in quantità tale da poter uccidere una persona. 

Williams chiese a Jackson chi era il cameriere di turno di quel giorno; egli prese un registro e dopo poco disse: “Jack Turner, il mio dipendente più fidato. È anche un mio caro amico, mi dispiacerebbe davvero se fosse uno dei responsabili dell’omicidio” 

“Purtroppo sembra proprio così - rispose l’investigatore – lo mandi a chiamare, per favore”. 

Pochi minuti dopo arrivò un uomo alto e robusto sulla quarantina. Strinse la mano al detective e al dottore. Williams chiese quanto ne sapeva sulla tazza di tè avvelenata, ma lui si dichiarò innocente, dicendo che non si sarebbe mai neppure sognato di uccidere una persona, nemmeno se si fosse trattato del suo peggior nemico. 

L’investigatore volle credergli perché c’erano diverse prove a suo vantaggio, una delle quali, ad esempio, era la tazza con il cianuro lasciata sul comodino (se fosse stato lui si sarebbe sicuramente preso la briga di toglierla), ma, se non ci fossero stati accertamenti sufficienti per scagionarlo la polizia lo avrebbe interrogato di nuovo. 

Era appena sorto il sole, ma Williams non sapeva da dove iniziare: avrebbe dovuto rimettere tutto in ordine, capire cosa cercasse l’assassino, la causa dell’omicidio e soprattutto chi erano stati i colpevoli, i quali erano sicuramente più di uno perché serviva qualcuno che stesse di guardia e qualcuno che agisse. Per prima cosa, comunque avrebbe dovuto scoprire chi erano i due che la vittima avrebbe dovuto incontrare quella sera. 

La cosa era troppo sospetta, soprattutto perché poi i due non si erano presentati. Mentre spostavano il cadavere videro però una piccola chiave con la scritta <>; l’investigatore capì all'istante di cosa si trattasse perché anche lui l’aveva avuta: era una chiave di una cassetta di sicurezza della stazione ferroviaria, e probabilmente si trovava sotto il corpo senza vita della vittima perché lei aveva voluto nascondere quella chiave per non farla trovare a nessuno, sembrava quindi strettamente collegabile all'omicidio. 

Una volta recati alla stazione, aprirono la cassetta e trovarono dei fogli riportanti acquisizioni di azioni con delle annotazioni a matita con scritto <> o <>; capirono subito che la signora Walker era stata vittima di un raggiro. Sui fogli era inoltre scritto il nome della banca alla quale appartenevano le azioni, ed era la stessa che si trovava proprio sotto l’albergo nel quale era stata uccisa. 

Probabilmente si era recata ad Atlanta per denunciare il raggiro subito e vedere se la banca era innocente o complice della truffa fatta da un suo impiegato. Scese allora dall’albergo ed entrò nella banca. Chiese al direttore chi seguisse gli investimenti della signora Ellen Walker; lui uscì dall’ufficio e dopo poco tornò con un uomo basso e calvo e con gli occhi aguzzi e con il suo segretario. 

“Signor Williams, le presento Tony Smith e il suo segretario Ben Rudolf. La lascio con loro” disse il direttore e li congedò. Il detective chiese loro cosa sapessero di queste azioni, ma ottenne una risposta abbastanza evasiva: Smith rispose che, pur amministrando il patrimonio della signora Walker, non sapevano nulla riguardo queste azioni false. 

Ma lui aveva lo sguardo rivolto verso il basso, sguardo tipico delle persone che mentono. A quel punto Williams capì chi erano i colpevoli, ma non poteva esserne certo come era certo che gli ospiti che sarebbero dovuti venire la sera del 28 Gennaio erano proprio loro due, così chiese: “Perché la sera del 28 Gennaio non siete venuti a cena nell'albergo nel quale alloggiava la signora Walker, la quale vi aveva invitato?”

 “Purtroppo abbiamo saputo che era morta, quindi sarebbe stato inutile venire…” 

Ed eccoli caduti nel tranello ideato dal detective, che a questo punto chiese: “Come avete fatto a sapere che la signora era morta, se la notizia è stata diffusa il giorno seguente e addirittura venne scoperta parecchio tempo dopo l’ora stabilita per il vostro appuntamento?

” Gli piacque guardare l’espressione dei loro visi cambiare da aggressivi ad impauriti.

 “Questo mi porta a pensare ad una sola conclusione: siete voi gli assassini” 

In quel momento, Smith uscì dalla stanza correndo e sull'uscio della porta disse solo: “Mi dispiace”.

 


Attendo vostri graditi commenti e richieste.


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                                                    Un saluto a tutti i lettori da Blabla

Commenti

  1. Mi piacciono i thriller, li divoro.
    Brava Babla continua a scrivere voglio leggere tantissimi altri racconti da brivido.
    Marta

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  2. Sempre thriller anche a me piace il mistero la scoperta del colpevole.
    Anna

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