DISABILITÀ, DSA, BES, NELLA NUOVA RIFORMA SCOLASTICA



Ciao cari lettori 


La nuova riforma scolastica proposta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) introduce diverse novità nel campo della disabilità, con alcune implicazioni indirette anche per gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e Bisogni Educativi Speciali (BES).

Proviamo ad analizzare le principali innovazioni, le ricadute previste e i possibili aspetti negativi .


Disabilità

Nuovo sistema di valutazione unificata

A partire dal 2025, sarà sperimentato in alcune province italiane un processo unificato per la valutazione della disabilità, gestito dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale).

Questo sistema integra gli accertamenti per invalidità civile, cecità, sordità e altre condizioni in un’unica procedura, coinvolgendo équipe multidisciplinari (professionisti sanitari, sociali ed educativi).

 L’obiettivo è semplificare l’iter burocratico e migliorare l’accesso ai servizi di supporto per gli alunni con disabilità.


Progetto di vita personalizzato

La riforma introduce il “progetto di vita”, un piano individuale per le persone con disabilità che considera non solo gli aspetti medici, ma anche quelli sociali, psicologici ed educativi.

Questo strumento mira a favorire l’inclusione e a migliorare la qualità della vita, con particolare attenzione all’integrazione scolastica e sociale.


 Migliore inclusione scolastica

La riforma promuove un approccio inclusivo, rafforzando il ruolo delle famiglie, dei gruppi per l’inclusione scolastica e delle collaborazioni tra scuola e territorio.

Si punta a creare un ambiente educativo che valorizzi le diversità e supporti gli alunni con disabilità nelle classi ordinarie.


DSA e BES

Nessuna misura diretta specifica

La riforma si concentra principalmente sulla disabilità e non introduce cambiamenti specifici per DSA (regolati dalla Legge 170/2010) o BES (disciplinati dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012). Tuttavia, l’accento sull’inclusione e sulla personalizzazione dell’apprendimento potrebbe avere ricadute indirette positive, incoraggiando pratiche didattiche più flessibili e inclusive, come l’uso di tecnologie assistive o metodologie innovative.


Ricadute previste

Per la disabilità

Accesso semplificato ai servizi

Il sistema di valutazione unificata potrebbe ridurre i tempi e le complessità burocratiche, facilitando l’ottenimento delle certificazioni necessarie per il supporto scolastico (es. insegnanti di sostegno, PEI – Piani Educativi Individualizzati).


Maggiore integrazione

L’approccio inclusivo e i progetti di vita personalizzati potrebbero favorire una partecipazione più attiva degli alunni con disabilità nelle attività scolastiche, promuovendo l’uguaglianza di opportunità e l’inclusione sociale.


Per DSA e BES

Benefici indiretti

Sebbene non siano il focus principale, gli alunni con DSA e BES potrebbero trarre vantaggio da un ambiente scolastico più attento alla diversità. Ad esempio, una maggiore formazione degli insegnanti sull’inclusione o l’adozione di strategie didattiche personalizzate potrebbe migliorare l’esperienza educativa di questi studenti.


Impatto generale

La riforma potrebbe contribuire a un cambiamento culturale verso un’educazione più inclusiva, con effetti positivi trasversali per tutti gli studenti con esigenze speciali, purché supportata da risorse adeguate.


Possibili aspetti negativi rilevabili con un’attenta analisi

Sfide nell’implementazione

La fase sperimentale del nuovo sistema di valutazione (dal 2025) potrebbe causare ritardi o discrepanze nell’erogazione dei servizi, soprattutto nelle province non coinvolte inizialmente. L’incertezza legata alla transizione potrebbe penalizzare famiglie e studenti.

Risorse e formazione insufficienti

Se la riforma non sarà accompagnata da un incremento significativo di fondi e da una formazione capillare per gli insegnanti, il personale scolastico potrebbe risultare sovraccaricato, compromettendo l’efficacia delle misure inclusive.

Rischio di squilibrio tra disabilità, DSA e BES

La forte attenzione alla disabilità potrebbe relegare in secondo piano le esigenze specifiche di alunni con DSA e BES, che non rientrano nella categoria della disabilità e quindi non beneficiano direttamente del nuovo sistema di valutazione o del progetto di vita.

Senza misure mirate, i benefici per queste categorie potrebbero rimanere limitati.

Complessità del progetto di vita

L’elaborazione e l’attuazione dei progetti di vita richiedono una coordinazione tra scuola, servizi sanitari e sociali. In assenza di risorse adeguate o di una pianificazione efficace, questa misura rischia di rimanere inapplicata o inefficace.

La riforma scolastica proposta dal MIM rappresenta un passo avanti per il supporto agli alunni con disabilità, grazie a un sistema di valutazione unificato, al progetto di vita e a un approccio inclusivo.

Gli alunni con DSA e BES potrebbero beneficiare indirettamente dell’enfasi sulla personalizzazione e sull’inclusione, ma la mancanza di misure specifiche per queste categorie limita l’impatto diretto.

Tra le criticità emergono le difficoltà di implementazione, il rischio di risorse insufficienti e la possibilità che le esigenze di DSA e BES siano trascurate rispetto a quelle della disabilità. Il successo della riforma dipenderà dalla capacità di monitorare e correggere queste criticità, garantendo formazione, fondi e coordinamento adeguati.

La fase sperimentale inizierà nel 2025, i risultati concreti saranno visibili solo nel medio-lungo termine.



Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 

Commenti