DANTE ALIGHIERI E LA VALLE CAMONICA




Ciao cari lettori 


La Conoscenza di Dante Alighieri della Valle Camonica


1. Introduzione: Dante Alighieri e la Questione della Valle Camonica

Dante Alighieri, figura somma della letteratura italiana e mondiale, visse tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, in un’epoca di fermento culturale e politico. La sua opera principale, la Divina Commedia, iniziata probabilmente tra il 1304 e il 1308 e completata nel 1321, anno della sua morte, è un’enciclopedia del sapere medievale, che abbraccia teologia, filosofia, storia e geografia.

In questo contesto, ci si chiede: “quanto conosceva Dante della Valle Camonica, un’importante valle alpina in Lombardia?”. 

Esplorare la sua familiarità con questa regione può arricchire l’interpretazione delle sue opere e rivelare la sua percezione del territorio italiano. 

Questo studio analizza la possibile conoscenza di Dante della Valle Camonica attraverso riferimenti nelle sue opere, i suoi viaggi, il contesto storico e le tradizioni locali, distinguendo tra prove, indizi e ipotesi. 

L’interesse odierno per i legami di Dante con i territori italiani, evidente nel "Dantedì" e in altre iniziative culturali, rende questa indagine rilevante anche per un pubblico contemporaneo.


2. Il Riferimento Esplicito: La Valle Camonica nell’Inferno, Canto XX

Nel ventesimo canto dell’Inferno, dedicato agli indovini, Virgilio descrive il Lago di Benaco (oggi Lago di Garda) nei versi 61-66:

«Suso in Italia bella giace un laco, / a piè de l’Alpe che serra Lamagna / sovra Tiralli, ch’ha nome Benaco. / Per mille fonti, credo, e più si bagna / tra Garda e Val Camonica e Pennino / de l’acqua che nel detto laco stagna.»

Tradotto, il passo indica che il lago si trova ai piedi delle Alpi, sopra il Tirolo, e che le sue acque si estendono tra Garda, la Valle Camonica e il "Pennino" (forse le Alpi Pennine, non gli Appennini, come talora interpretato). 

Questo riferimento prova che Dante conosceva la Valle Camonica e la collocava correttamente nell’Italia settentrionale, accanto a elementi geografici come le Alpi e le città di Brescia e Bergamo, citate poco dopo. Tale precisione suggerisce una familiarità non superficiale con la regione.


3. I Viaggi di Dante e Potenziali Incontri con la Valle Camonica

Esiliato dal 1301 al 1321, Dante viaggiò in varie città italiane, tra cui Verona, dove soggiornò a lungo (1303-1304 e 1312-1318) sotto gli Scaligeri. Verona, a circa 100 km dalla Valle Camonica, era un centro culturale dove potevano circolare notizie sulla valle. Possibili passaggi a Brescia e Bergamo, vicine alla regione, rafforzano questa ipotesi.

La tabella seguente riassume i soggiorni rilevanti:


4. La Valle Camonica nell’Epoca di Dante: Contesto Storico

Nel XIII-XIV secolo, la Valle Camonica era coinvolta nei conflitti guelfo-ghibellini, con il Vescovo di Brescia (guelfo) e i Visconti di Milano (ghibellini, dopo la morte di Dante) che ne influenzarono il controllo. 

La valle, nota oggi per le incisioni rupestri UNESCO, era anche una via alpina strategica. Dante, sensibile alle dinamiche politiche, potrebbe averne avuto una conoscenza generale, specie attraverso Verona, storicamente connessa alla regione.


5. La Leggenda di Dante al Castello Lantieri di Paratico

Una tradizione locale narra che Dante, intorno al 1311, sia stato ospite dei Lantieri, ghibellini, al Castello di Paratico, vicino alla Valle Camonica, ispirandosi al paesaggio per il Purgatorio. 

Basata su una cronaca del 1600, manca di prove da verificare, ma riflette il desiderio di legare Dante alla zona, plausibile dato il suo esilio e i suoi contatti ghibellini.


6. Indizi Indiretti e Consapevolezza Geografica

La Divina Commedia mostra una vasta conoscenza geografica italiana. La menzione della Valle Camonica, accanto a Brescia e Bergamo, si inserisce in questa consapevolezza, anche se l’assenza di dettagli specifici (es. incisioni rupestri) suggerisce una conoscenza limitata alla sua posizione.


7. Studi Esistenti

La ricerca su Dante e la Valle Camonica è scarsa, ma iniziative come il "Dantedì 2023" a Brescia, Bergamo e Breno, e studi di esperti locali, indicano un interesse crescente, che potrebbe stimolare futuri approfondimenti.


8. Riflessione finale

Dante conosceva certamente la Valle Camonica, come prova il Canto XX dell’Inferno. 

I suoi soggiorni a Verona e i possibili contatti con Brescia e Bergamo ne rafforzano la plausibilità. La leggenda di Paratico, pur non verificata, ha valore culturale. Tuttavia, l’assenza di dettagli specifici limita la profondità di questa conoscenza.


Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 

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