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"OMBRE DIETRO LE SBARRE" - LA SOFFERENZA IN CARCERE

 


Ciao cari lettori 

Parlare di carceri, riformatori, non è argomento semplice da trattare perché può sollevare tante critiche dovute ad innumerevoli pregiudizi.

Vorrei proporre un brano che parla di problemi legati a chi la libertà l'ha persa per errori dei quali deve scontare la giusta punizione, senza però essere privato della dignità che deve essere riconosciuta ad un essere umano.


"OMBRE DIETRO LE SBARRE"


TESTO DELLA CANZONE

Nelle notti silenziose, tra mura di cemento, si nasconde un grido che nessuno sente, i sogni infranti, le speranze a metà, in questo buio profondo che ci abbraccia già.

Abbiamo camminato su strade di vetro, ogni passo un taglio, ogni scelta un errore, non cercavamo altro che un po' di pace, ma la vita ci ha messo alla prova senza darci voce.

Dietro queste sbarre, ci sono cuori che battono, non siamo solo numeri, ma storie che si intrecciano, tra rabbia e dolore, cerchiamo un senso, in questo inferno freddo, cerchiamo un po’ di cielo.

Ogni sbaglio è un marchio, lo portiamo addosso, come cicatrici che il tempo non può cancellare, ma dentro di noi c’è un fuoco che brucia, una fiamma di speranza che ancora non ci lascia.

Ci hanno detto che siamo persi, senza via di ritorno, ma non sanno che in noi c’è un cuore che lotta ogni giorno, ci aggrappiamo a quel filo sottile di redenzione, sperando che un giorno ci sia una nuova direzione.

Dietro queste sbarre, ci sono cuori che battono, non siamo solo numeri, ma storie che si intrecciano.

Siamo più di ciò che vedono, siamo più dei nostri errori, ognuno di noi ha dentro un mondo, fatto di sogni e di dolori, ci aggrappiamo alla speranza, anche se è lontana, sperando che un giorno questa notte sarà più chiara.

Dietro queste sbarre, ci sono cuori che battono, non siamo solo numeri, ma storie che si intrecciano, tra rabbia e dolore, cerchiamo un senso, in questo inferno freddo, cerchiamo un po’ di cielo.

La strada è lunga e piena di ombre, lo sappiamo bene, ma non ci arrendiamo, continuiamo a camminare, perché in fondo al buio c’è sempre una luce, e noi, nonostante tutto, non smettiamo di cercare.


Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 

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