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MA CHE SUCCEDE? IL NOSTRO PROF. NON CI FA COMPRARE I LIBRI

 


Ciao cari lettori 

Non sono un prof. improvvisamente impazzito.

L'immagine che ho scelto di proporvi riguarda due approcci ad una disciplina con risultati diversi, da un lato un approccio canonico fatto di nozionismo becero e pedante, dall'altro creare un dialogo con i giovani ma in particolare una collaborazione  multidisciplinare.

Vi consiglio di leggere questo mio articolo per comprendere le motivazioni che intendo spiegarvi.


Valutare con criterio: oltre i voti nella didattica musicale

L’educazione musicale è una disciplina unica nel suo genere, in grado di stimolare la creatività, la sensibilità e l’espressività degli studenti.

Troppo spesso, però, l’approccio valutativo tradizionale, basato sulla mera assegnazione di voti, rischia di snaturare la bellezza e la ricchezza di questa materia, riducendola a una meccanica forma di apprendimento.

Come docente di musica in una scuola pubblica, è facile incappare nella tentazione di “interrogare” gli allievi sui contenuti teorici, come ad esempio: ‘la storia della musica nel…’, anziché incoraggiarli a esplorare attivamente la materia. Questo approccio, per quanto possa sembrare pragmatico, finisce per allontanare gli studenti dalla vera essenza della disciplina, trasformandola in qualcosa di astratto e, inevitabilmente, noioso.

È proprio in questo contesto che emerge l’importanza di ripensare il sistema di valutazione, andando oltre il semplice voto numerico e abbracciando approcci più olistici e formativi.

La mia decisione di non fare riferimento ad un testo cartaceo per l’anno scolastico 2024/25 non è un semplice accorgimento economico, il libro di storia i ragazzi della scuola secondaria di primo grado lo usano già per questa disciplina

Perché non fare, una ‘semplice’ integrazione a carattere musicale su nozioni che i ragazzi studiano e che si ritrovano a ripetere in contesti simili?

Le informazioni storiche possono essere arricchite tramite l’ascolto dove gli studenti sono chiamati a contestualizzare informazioni di varia natura, questo serve a rafforzare un nozionismo che risulta freddo e noioso, staccato dal lato emotivo, empatico, che un brano musicale di una certa epoca può dare per rendere la comprensione del periodo storico completa ed efficace.

Occupiamoci ora della valutazione.

 La strada da seguire è quella di andare verso una valutazione autentica.

L’educazione musicale deve essere un viaggio di scoperta e di crescita personale, non un mero esercizio di memorizzazione e restituzione di informazioni. Pertanto, la valutazione dovrebbe essere concepita come uno strumento di supporto e di valorizzazione del percorso di apprendimento, piuttosto che come un semplice giudizio finale.

Una valutazione autentica nell’ambito musicale dovrebbe concentrarsi su alcuni elementi chiave:


Partecipazione attiva e impegno: Anziché limitarsi a misurare le conoscenze teoriche, è importante valutare il grado di coinvolgimento degli studenti, la loro curiosità e la loro volontà di mettersi in gioco.

Sviluppo delle abilità pratiche e di discriminazione: Piuttosto che interrogare sulle date e sui nomi della storia della musica, è preferibile osservare e valutare le capacità degli allievi nell’ascolto attivo e nel dare corrette informazioni relative alla proposta di ascolto. Saper contestualizzare in rapporto ad una ‘cooperazione’ tra discipline dove argomenti storici vengano approfonditi anche tramite ascolti musicali.

Progressione individuale: Ogni studente ha un suo ritmo di apprendimento e un proprio stile di espressione musicale. La valutazione dovrebbe quindi tenere conto dei miglioramenti e della crescita personale di ciascuno, anziché confrontarli tra loro.

Autovalutazione e riflessione: Coinvolgere gli studenti nel processo di valutazione, chiedendo loro di riflettere sul proprio percorso e di individuare i punti di forza e di debolezza, li aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza e responsabilità.


Costruire un dialogo 

Anziché limitarsi a interrogare gli allievi sui contenuti teorici, è fondamentale instaurare un dialogo aperto e costruttivo, in cui gli studenti possano esprimere liberamente le loro idee, le loro emozioni e le loro esperienze in ambito musicale.

Attraverso conversazioni informali, ascolto attivo e feedback personalizzati, i docenti possono comprendere meglio le esigenze e le aspirazioni di ciascun allievo, adattando così la propria pratica didattica per renderla più significativa e coinvolgente.

In questo modo, l’educazione musicale diventa un processo di condivisione e di crescita reciproca, in cui gli studenti si sentono valorizzati e motivati a esplorare ulteriormente il meraviglioso mondo della musica.


Creare una valutazione formativa.

Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui risultati finali, è importante adottare un approccio di valutazione formativa, che accompagni gli studenti lungo tutto il loro percorso di apprendimento.

Attraverso osservazioni sistematiche, feedback regolari e momenti di autovalutazione, i docenti possono individuare i punti di forza e di debolezza di ciascun allievo, fornendo loro gli strumenti e il supporto necessari per migliorare e progredire.

Questa modalità di valutazione, incentrata sul processo piuttosto che sul prodotto finale, permette di valorizzare i progressi individuali, di incoraggiare la creatività e di sviluppare un approccio più consapevole e motivato all’apprendimento musicale.

L’educazione musicale è un campo affascinante e stimolante, in grado di arricchire la vita degli studenti sotto molteplici aspetti. Tuttavia, per mantenere viva questa magia, è fondamentale ripensare il sistema di valutazione, andando oltre il semplice voto numerico e abbracciando approcci più olistici e formativi.

Proprio attraverso una valutazione autentica, basata sul dialogo costruttivo e su una prospettiva formativa, i docenti possono aiutare gli studenti a scoprire e a esprimere la loro naturale inclinazione musicale, trasformando l’insegnamento della musica in un’esperienza significativa e appagante per tutti..



Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci 

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