C’è una festa che arriva ogni anno, con tanto di fuochi d’artificio e risate fragorose. È l’arrivo del nuovo anno, con le sue promesse di cambiamento e le speranze di giorni migliori. Ma spesso, dietro tutto questo trambusto, ci sono frasi fatte e gesti superficiali che svuotano il significato profondo di questo momento.
Ci immergiamo in abbracci veloci e sorrisi forzati, dimenticando che il tempo è come un fiume inesorabile che scorre senza aspettare nessuno. Ci distraiamo con gli eventi effimeri, quelli che durano un battito di ciglia e svaniscono senza lasciare traccia. Ma nel frattempo, il tempo prezioso continua a scorrere, senza concedere sconti ai distratti o ai ritardatari.
In questa frenesia, rischiamo di dimenticare il vero dono della vita: l’esistenza stessa. L’anno nuovo dovrebbe essere un invito a guardare oltre le frasi fatte, a scavare più in profondità, a dare valore al tempo che ci è concesso.
Ognuno di noi ha un tesoro: il tempo. È prezioso quanto un diamante e altrettanto fugace. Non possiamo permetterci di sprecarlo in celebrazioni superficiali e in gesti senza significato. Dobbiamo essere consapevoli di ogni istante, di ogni respiro, di ogni battito del cuore.
L’anno nuovo è una tela bianca e un pentagramma vuoto che ci vengono donati. Dipingiamoci sopra con i colori della gratitudine, della gentilezza, della consapevolezza, riempiamo di musica emozionante le nostre giornate. Dedichiamo tempo a ciò che conta davvero, alle persone care, ai sogni che nutriamo nel profondo del nostro cuore.
Non lasciamo che il rumore delle frasi fatte e dei gesti superficiali offuschi la bellezza di questo regalo prezioso che è il tempo. Viviamo ogni istante con gratitudine, rendendo ogni giorno di questo nuovo anno un viaggio poetico, un inno al dono della vita.
Un saluto dal vostro prof. Maurizio Ricci
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