ANALISI DELLA RIFORMA SCOLASTICA PROPOSTA DAL MIM PER L'EDUCAZIONE MUSICALE

 


Ciao cari lettori 


Le nuove indicazioni ministeriali in materia di educazione musicale possono creare disorientamento e scetticismo da parte dei docenti, che con coerenza al loro percorso esperienziale percepiscono una disomogeneità con le loro capacità operative ed educative in rapporto alla quotidiana pratica didattica che viene pesantemente condizionata dalle nuove richieste.

Vi propongo questo lavoro di analisi e soluzioni possibili.

Analizziamo un punto cruciale della riforma delle Nuove Indicazioni Nazionali del 2025: come integrare le nuove direttive con l’esperienza e le metodologie didattiche consolidate, in particolare per una disciplina come la Musica e in un contesto multietnico come quello italiano.

L’obiettivo è elaborare una strategia didattica equilibrata che valorizzi sia le innovazioni sia il “lavoro pregresso” che ha dato “ottimi risultati”.

Le “Indicazioni Nazionali per il curricolo – Scuola dell’infanzia e Scuole del Primo ciclo di istruzione” del 11 giugno 2025 mirano a un aggiornamento dei curricoli scolastici per prepararli alle sfide del mondo contemporaneo.

Ecco una strategia didattica operativa per i docenti di Scuola Secondaria di Primo Grado, che tiene conto di questi aspetti:

Strategia Didattica Equilibrata per i Docenti di Scuola Secondaria di Primo Grado: Armonizzare le Nuove Indicazioni con le Best Practice

I. Principi Fondamentali e Consigli Operativi Trasversali per tutti i Docenti:

Le Nuove Indicazioni Nazionali, pur introducendo novità e rafforzando alcuni aspetti, enfatizzano un approccio che può e deve integrare le pratiche didattiche efficaci già in essere.

1. Valorizzazione delle Conoscenze Essenziali (“Non Multa, Sed Multum”):

“Consiglio Operativo”:

La riforma ribadisce il principio del “non multa, sed multum”, ovvero non insegnare “tante cose… non sempre comprese dagli studenti, ma poche ed essenziali conoscenze, approfondite in aula con grande accuratezza e dovizia di esperienze di apprendimento”.

Il docente dovrebbe “selezionare i nuclei fondanti” di ciascuna disciplina, quelli culturalmente rilevanti, scientificamente significativi e formativamente essenziali.

Questo permette di ridurre il “sovraccarico di contenuti” percepito da studenti e insegnanti, dedicando più tempo alla riflessione e alla costruzione di connessioni.

“Integrazione del pregresso”:

Il “fare scuola” oggi richiede di rinnovare con convinzione il patto di corresponsabilità tra genitori e insegnanti. Questo significa che le pratiche che “funzionano” nel creare una conoscenza profonda e significativa devono essere mantenute e affinate, piuttosto che abbandonate per una “infarinatura” superficiale.

2. Centralità dello Studente e Sviluppo Integrale:

“Consiglio Operativo”:

La scuola deve porre gli allievi al centro, stimolandone i talenti e promuovendo il “pieno sviluppo della persona umana” in tutte le sue dimensioni. Questo implica una “didattica personalizzata” che riconosca e valorizzi le capacità di ciascuno, al di là delle difficoltà.

“Integrazione del pregresso”:

 Metodologie attive e partecipative, già patrimonio di molte scuole, sono in linea con questa visione.

3. L’Insegnante come “Magister” e la Collegialità:

“Consiglio Operativo”:

Il docente è una ”guida culturale ed educativa” che accende la motivazione e sostiene la crescita. La sua professionalità si fonda sulla “collegialità” e sulla “formazione continua”.

È fondamentale che i docenti lavorino insieme per progettare, attuare e valutare il curricolo verticale, creando una “comunità educante e professionale”.

“Integrazione del pregresso”:

La collaborazione tra docenti di diversi gradi e la “comunità di pratiche” sono elementi già presenti e da potenziare, valorizzando le esperienze didattiche di successo come “memoria e cultura storica” della scuola.

4. Inclusione e Interculturalità:

“Consiglio Operativo”:

Le Nuove Indicazioni esplicitano misure per l’accoglienza e l’integrazione di studenti provenienti da contesti migratori e per il diritto allo studio degli alunni adottati. Vengono indicati quadri teorici come le neuroscienze e modelli operativi come:

 “ICF (International Classification of Functioning)”

“UDL (Universal Design for Learning)”

per interventi personalizzati e ambienti di apprendimento flessibili e accessibili a tutti.

 “Integrazione del pregresso”:

 L’Italia è un “crocevia di culture” e la scuola italiana adotta un modello educativo rispettoso di tutte le culture. Le pratiche didattiche inclusive già consolidate devono essere rafforzate e diffuse, attingendo anche alla ricchezza linguistica presente nelle comunità.

5. Educazione alle Relazioni, Empatia e Rispetto:

 “Consiglio Operativo”:

La scuola deve educare ai sentimenti, all’empatia e al rispetto della donna, come strumento preventivo contro la violenza di genere. Tutte le discipline sono “grandi alleati” in questo lavoro educativo e preventivo.

“Integrazione del pregresso”:

La promozione della solidarietà, della fraternità e del rispetto del prossimo, degli anziani e dei più deboli è un valore fondamentale che si radica nella “lunga tradizione dell’attivismo pedagogico”.

6. Sviluppo del Pensiero Critico e Consapevolezza Digitale:

 “Consiglio Operativo”:

Formare un pensiero complesso, capace di valutare le nuove tecnologie (inclusa l’Intelligenza Artificiale) con principi etici e pedagogici chiari. La competenza digitale è essenziale per orientarsi in modo autonomo e responsabile nell’universo digitale.

“Integrazione del pregresso”:

 L’armoniosa convivenza tra “carta e penna, lettura ad alta voce e piccole biblioteche d’aula” con “assistenti virtuali e augmented learning” è l’approccio raccomandato, evitando che le tecnologie sostituiscano le dimensioni umane e sociali dell’apprendimento.

II. La Musica nella Scuola Secondaria di Primo Grado: Un Percorso Integrale e Inclusivo

La disciplina della Musica è riconosciuta come un “elemento fondamentale per la formazione integrale dei giovani” e per la conservazione del patrimonio culturale italiano. Le ricerche neuroscientifiche confermano il suo impatto positivo sullo sviluppo neurologico e sul benessere.

1. Valore e Ruolo della Musica nel Curricolo:

 “Consiglio Operativo”:

Promuovere un’educazione musicale di base per tutti gli studenti. L’Italia ha un patrimonio musicale di inestimabile valore, e la musica è un “linguaggio universale” per esplorare emozioni, idee e culture, sviluppando creatività e tecnica.

“Integrazione del pregresso”:

La valorizzazione dell’educazione musicale “non specialistica” e “per tutti” è in continuità con le migliori pratiche pedagogico-musicali del ‘900 (come Dalcroze, Orff, Kodaly) che hanno posto al centro la “musicalità” del bambino e l’esperienza attiva con la musica.

2. Obiettivi e Competenze Attese (Scuola Secondaria di Primo Grado):

“Consiglio Operativo”:

Percezione e Analisi: Comprendere gli elementi costitutivi del linguaggio musicale all’ascolto.

Esecuzione e Interpretazione: Decodificare la notazione convenzionale e applicarla nella pratica esecutiva. Sviluppare competenze tecniche e capacità interpretative.

Pensiero Critico e Conoscenza Storico-Culturale: Attribuire significato alle musiche ascoltate, comprenderne i significati espressivi e descrivere l’evoluzione storica della musica e la sua relazione con il contesto sociale e culturale.

Creatività e Improvvisazione: Esplorare l’espressione personale attraverso improvvisazione e interpretazione creativa.

Competenze Digitali: Utilizzare i mezzi informatici in modo creativo e trasversale.

3. Metodologie Didattiche Efficaci in Musica:

 “Consiglio Operativo”:

 Approccio Esperienziale e Attivo: Mettere al centro ”l’esperienza con e attraverso la musica”. Promuovere la pratica vocale, corale e strumentale, la comprensione dell’ecosistema sonoro (“passeggiate e paesaggi sonori”), l’ascolto attivo e guidato. Lezioni-concerto e visite a teatri e luoghi della musica sono fondamentali.

 Pratica d’Insieme (Coro e Orchestra Scolastica): La pratica corale e strumentale è un valore imprescindibile per la costruzione di relazioni interpersonali positive, il raggiungimento di obiettivi comuni, il rispetto reciproco e la condivisione. Ogni scuola dovrebbe favorire le attività corali.

Integrazione Interdisciplinare: Connettere la musica con Arte e Immagine (linguaggio universale per emozioni e culture), Matematica (ritmo, proporzioni), Storia (contestualizzazione opere), Tecnologia (creazione e modifica contenuti digitali). Un esempio di modulo interdisciplinare proposto è “L’irrazionalità: un ponte tra Matematica, Musica, Arte e Letteratura”.

Approccio Ludico e Coinvolgente: Soprattutto nei primi anni, l’introduzione alla musica può avvenire con approcci ludiformi, ma anche nella secondaria di primo grado, il “piacere del movimento” e il gioco sono strategie valide.

4. Inclusione e Collaborazione attraverso la Musica:

Consiglio Operativo: La musica è un ”linguaggio universale” e uno strumento potente per la sensibilizzazione all’interculturalità e alla comprensione reciproca tra i popoli, contribuendo a sviluppare empatia e rispetto. Esplorare tradizioni musicali di diverse culture favorisce l’arricchimento reciproco. La pratica musicale inclusiva deve adattarsi alle esigenze e ai ritmi di apprendimento di ciascuno studente, valorizzando le diversità.

Una risposta alla preoccupazione sull’alfabetizzazione musicale per allievi stranieri: 

Le indicazioni non suggeriscono la necessità di “corsi di alfabetizzazione musicale specifici per allievi stranieri” esterni alla disciplina. Al contrario, l’enfasi sulla musica come ”linguaggio universale e altamente inclusivo” implica che la disciplina stessa, attraverso le sue metodologie esperienziali e pratiche (canto, movimento, pratica strumentale, ascolto di diverse tradizioni), fornisce gli strumenti per la “alfabetizzazione” musicale e culturale a ‘tutti’ gli studenti, inclusi quelli stranieri. L’attività corale, ad esempio, è un “strumento di comunicazione, confronto, comprensione dell’altro, accettazione della diversità”. 

Per gli allievi stranieri, la musica può rappresentare un canale non verbale privilegiato per l’integrazione e l’espressione di sé, superando le barriere linguistiche e culturali.

5. Il Ruolo del Docente di Musica:

 “Consiglio Operativo”: Il docente deve possedere una solida conoscenza psicopedagogica e metodologico-didattica, oltre a una preparazione disciplinare. È chiamato a elaborare percorsi didattici e valutativi che rispondano alle Indicazioni Nazionali e definiscano il profilo educativo in uscita, rispettando le peculiarità dei contesti locali e degli studenti.

6. Valutazione e Feedback nella Musica:

“Consiglio Operativo”: La valutazione deve essere un processo educativo dinamico, collegiale e multidimensionale, orientato a promuovere il successo formativo. Per la musica, si suggerisce una ”valutazione formativa” basata sull’osservazione, l’uso di rubriche e check-list, che considerino interpretazione, tecnica, fraseggio, espressione, emotività, motivazione e la capacità di sviluppare un metodo di studio autonomo. È fondamentale promuovere il “feedback non solo dal docente, ma anche tra pari e l’autovalutazione”, specialmente nelle attività di musica d’insieme.

7. Integrazione delle Tecnologie nella Didattica Musicale:

“Consiglio Operativo”: Le tecnologie digitali possono rendere l’apprendimento più accessibile e interattivo. Si possono utilizzare app musicali, strumenti digitali, ambienti virtuali per la creazione e condivisione di suoni, video per l’analisi musicale, e strumenti di registrazione/produzione. È cruciale che l’uso delle tecnologie sia consapevole e guidato dal docente, rafforzando le dimensioni umane e sociali dell’apprendimento senza sostituirle.

La strategia didattica per la musica nella scuola secondaria di primo grado, secondo le Nuove Indicazioni Nazionali, si basa su un “approccio olistico e pratico”, che integra la ricchezza del patrimonio musicale con metodologie attive e inclusive. 

L’equilibrio risiede nel coniugare la profondità della conoscenza musicale con la dimensione esperienziale, la collegialità docente e l’uso critico e integrato delle tecnologie, garantendo che la musica sia un potente strumento per “educare al bello, al gusto estetico e al dialogo interculturale”. 

Il lavoro pregresso efficace, basato sull’esperienza e sull’attivismo, è pienamente compatibile e anzi rafforzato da questa nuova visione, che intende superare il nozionismo per un’istruzione più profonda e significativa.


prof. Maurizio Ricci 

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